Serve valutare le scuole? (Meeting di Rimini, 22/8/2013)

Ne discutono Elena Ugolini, dirigente scolastica, già Sottosegretario all’Istruzione, nonché membro del Comitato di Indirizzo dell’INVALSI e Arduino Salatin, preside Istituto Universitario Salesiano Venezia e membro del Consiglio di Amministrazione INVALSI, intervistati  da Maurizio Amoroso, dell’Editoriale Tuttoscuola, in un workshop che si tiene alle ore 11.15, Sala Abete, Hall Ovest – Rimini Fiera. La presentazione dell’iniziativa è affidata a Roberto Pellegatta, presidente DiSAL.

Il seminario, il cui titolo completo è “Valutare le scuole serve all’impresa educativa?”, è rivolto a dirigenti di scuole statali e non statali, referenti politici e sindacali per la scuola, operatori delle Amministrazioni Scolastiche e Locali.

Riportiamo qui di seguito la nota introduttiva all’evento, predisposta da DiSAL.

Da quasi vent’anni si discute sulla necessità di una cultura della valutazione e di un sistema di valutazione della scuola italiana. Ancora durante l’anno scolastico terminato le prove svolte a scuola e lo stesso rinnovamento dell’INVALSI sono stati motivi di forti contrapposizioni. A leggere le mozioni dei Collegi docenti ed alcuni comunicati sindacali spesso sembra non sia ben chiaro cosa ci sia in gioco. Si discute di test, misure, progetti, tecniche, organismi, comitati, ma non se ne vede il rapporto con l’azione educativa, scopo principale di ogni attività o strumento delle scuole. La scuola continua a valutare da sempre gli alunni, ma sembra non capire l’utilità di valutare sé stessa. Oppure non lo vuole ? Ma qual è l’utilità effettiva del valutare l’azione della scuola e di chi vi opera ? E’ possibile insegnare, dirigere una scuola, organizzare l’amministrazione senza mai valutare il proprio operato ? Questa valutazione c’entra in qualche modo con un’emergenza educativa che sembra non cessare nella scuola italiana ? L’incontro vuole essere l’inizio di un dialogo, anche attraverso un paragone critico con quanto avviene nelle scuole in Europa.