‘Senza catene’, Liceo di Perugia realizza e presenta una scultura contro gli stereotipi di genere
Un inno alla libertà, non ancora completamente conquistata, della donna. Questo vuole essere la scultura “Senza catene” che dallo scorso 8 marzo fa bella mostra di sé nell’atrio di Palazzo della Penna a Perugia. L’opera è stata realizzata negli scorsi mesi dalle studentesse e dagli studenti della quinta E del Liceo Artistico “Bernardino di Betto” di Perugia.
Una statua a grandezza naturale che riproduce una donna senza veli, fatta eccezione per una fascia dorata che le cinge il seno. La donna siede su una panchina dipinta di rosso, come per attendere qualcuno o qualcosa.
L’opera d’arte rappresenta il prodotto finale di un lungo percorso di sensibilizzazione e riflessione compiuto nell’ambito del “Progetto “ROSSOFORLIFE– Stop alla violenza scelgo il rispetto”, promosso dalla Consigliera provinciale di Parità Gemma Bracco, in collaborazione con il Comune e la Provincia di Perugia ed i Coordinamenti Donne di CGIL, CISL e UIL. Tale attività progettuale, iniziata nel novembre 2017 si colloca nell’ambito del Progetto di sensibilizzazione e di informazione sulla violenza di genere, “La panchina rossa” lanciato dagli Stati Generali delle Donne in tutto il territorio nazionale.
La cerimonia di posa dell’opera è stata l’evento attraverso il quale si è voluto celebrare la Giornata internazionale della donna, dando continuità al lavoro incessante che si sta compiendo sul fronte del contrasto della violenza di genere.
Per conto del Comune di Perugia sono intervenute l’assessore alla cultura Maria Teresa Severini che si è complimentata con gli studenti del Liceo Artistico “Bernardino di Betto” per la qualità e il messaggio contenuto nell’opera, e l’assessore alle pari opportunità Edi Cicchi del Comune di Perugia, per la quale i ragazzi hanno dimostrato una notevole capacità di riflessione su temi di grande portata.
A presentare la scultura, realizzata in vetroresina patinata, sono stati gli stessi studenti che hanno spiegato come avessero voluto dare forma ad una figura che rappresenta la donna che lotta per la propria libertà imponendo semplicemente se stessa. Con loro presente anche docente che li ha seguiti, il professor Marco Mariucci, secondo il quale “L’opera dimostra come si possano affrontare temi seri e pesanti attraverso la bellezza”.
“È stato un lavoro eseguito con passione, dedizione e divertimento – ha riferito la Dirigente Scolastica, Francesca Cencetti -. Speriamo in una nuova era in cui gli stereotipi saranno annullati”.
Visti i risultati e la grande attenzione che la scuola e gli studenti hanno dedicato a questa tematica, per Vanda Scarpelli (Cgil) “Sarà utile dare continuità al progetto anche attraverso dei momenti di riflessione, per continuare a gettare semi contro la violenza di genere”.
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