Sempre più precari nella scuola con il blocco del turn over

Le scuole sono destinate ad avere sempre più personale precario. Sette anni fa su 100 docenti 8 erano precari. Il prossimo anno i precari saranno 15 su cento. Tra il personale Ata il tasso di precarietà nello stesso periodo passa addirittura dall’11 al 31%.
La Finanziaria 2005 non ha formalmente previsto il blocco del turn over nella scuola, ma di fatto lo realizza, dato che non viene previsto nemmeno l’avvio del piano pluriennale di assunzione previsto dalla legge 143/2004.
In questo modo, con i pensionamenti di circa 21 mila docenti e di circa 8 mila unità di personale Ata, a cui non si farà fronte con nuove assunzioni, aumenterà necessariamente il numero degli assunti a tempo determinato con contratto annuale: diminuirà sensibilmente l’indice di stabilità e aumenterà conseguentemente l’indice di precarietà.
Nel 97/98 su 100 docenti in servizio, quasi 92 erano di ruolo, poi la percentuale è andata diminuendo di anno in anno, toccando l’86,41% l’anno scorso e risalendo di un punto quest’anno, grazie alle immissioni in ruolo di 12.500 docenti.
Ma già l’anno prossimo con la previsione di 21 mila pensionamenti di docenti, senza nuove immissioni in ruolo, il tasso scenderà all’85%.
Un dato di precarietà destinato a scendere nei prossimi anni per il crescente numero di pensionati a cui non si farà fronte con nuove immissioni in ruolo.
È stimabile annualmente l’abbassamento di un punto percentuale del tasso di stabilità. Senza assunzioni in ruolo, tra due anni si potrebbe avere il 17-18% di personale precario: quasi un docente su cinque in posizione di non stabilità e di non continuità con pesanti effetti sulla qualità del servizio.
Per il personale Ata la situazione era già più pesante nel 97/98 (89% di personale di ruolo) ed è andata velocemente scendendo, fino a toccare quest’anno il 72,5% per arrivare l’anno prossimo sotto il 70%.