Segreterie scolastiche cariche di lavoro e senza personale

Nelle scuole esistono meccanismi che ingolfano il sistema, uno per esempio è il grande peso che grava sulle segreterie, nonostante non sia definito né per legge, né per via contrattuale: l’ormai famoso applicativo Passweb per  gestire le cessazioni del personale, lavoro che fino a qualche anno fa era dell’INPS. Come noto, il carico è stato “scaricato” da tempo dall’Inps alle segreterie delle scuole – senza  il previsto confronto con le organizzazioni sindacali, come invece prevede il CCNL 2016/2018.  E le scuole, pur essendo questo lavoro fuori dai loro compiti istituzionali – dato che non c’è alcun collegamento con l’offerta formativa – lo stanno portando avanti con grande peso. Un carico difficilmente sostenibile, considerata la carenza di personale e la mancanza di competenze professionali specifiche in tale materia.

In sostanza, le segreterie si stanno sobbarcando il compito di ricostruire l’intera vita lavorativa di ogni dipendente, sia per le esperienze fatte nel pubblico che nel privato: nelle diverse scuole che abbiamo ascoltato, tutti convergono sul lunghissimo tempo passato sulla procedura online da utilizzare per la gestione della posizione assicurativa delle persone che lavorano a scuola. Nonostante i vari corsi di formazione dell’Inps, il personale Ata si trova spesso a dover passare ore e ore nelle ricostruzioni dato che, come ovvio, ogni persona ha una esperienza unica e quindi sono potenzialmente infinite le casistiche che si possono incontrare nel mettere in linea tutti i contributi versati. Tra l’altro l‘accertamento e il caricamento dei dati assicurativi  sono già conosciuti e già certificati dal MEF ma sono necessari ai fini della certificazione del diritto a pensione dei lavoratori.  A ciò si aggiunge il fatto che l’assunzione delle responsabilità delegate in materia dei diritti pensionistici non trova riscontro nelle mansioni di competenza del personale amministrativo. La difficoltà nel reperire le certificazioni aumenta quando si tratta di ricostruire periodo di servizio in scuole private che sono state chiuse.

Nonostante le lamentele di migliaia di scuole ed anche le prese di posizione dei sindacati, di fatto, le segreterie sono ingolfate dalla questione delle pratiche pensionistiche, che non sono compito della scuola, tant’è che la competenza per questo lavoro prima era in carico agli ambiti territoriali che hanno personale formato per questo. Come è finito questo lavoro sulle scuole quindi? Con una comunicazione dell’Inps agli Uffici Scolastici Regionali circa l’obbligo di frequentare corsi Inps per imparare l’applicativo Passweb. Di fatto, non tutti gli Usr hanno spinto le scuole a seguire questi corsi di formazione, motivo per cui nei monitoraggi del Ministero sulle pratiche di pensione è emersa una significativa differenza tra le scuole di regioni diverse nell’uso di Passweb.  

Ricapitolando: un ente esterno al mondo scuola, l’Inps, si rivolge direttamente alle scuole scaricando loro un gravoso compito, il Ministero non interviene, le segreterie scoppiano di lavoro e i sindacati sostengono che gli Ata e i Dsga possono legittimamente rifiutarsi di usare Passweb e limitarsi all’inserimento dei dati assicurativi dei dipendenti sulla piattaforma informatica centrale del Ministero, il famoso SIDI. Di fatto però, dato che il lavoro si deve fare, il personale Ata lo fa.  Come si dice, è uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve fare. Chi? I “poveri” Ata, ovviamente. “Poveri” nel senso che su di loro ricadono compiti pesanti senza una retribuzione adeguata.

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