
Secondo ciclo, lavori in corso
Con il primo decreto attuativo approvato lo scorso gennaio è stato definito, dopo un lungo travaglio, il primo ciclo della nuova scuola voluta dalla Casa delle libertà. Una grande attesa circonda ora i lavori per la definizione dei provvedimenti attuativi relativi al secondo ciclo, in cui sono impegnati alacremente tecnici del Miur, guidati sempre dal professor Giuseppe Bertagna.
A che punto sono? Quali novità stanno progettando? Nulla trapela, se non che è in programma per i primi di maggio a Fiuggi un seminario conclusivo dei gruppi di studio costituiti per elaborare un documento unitario ed omogeneo relativo al sistema liceale.
Una cosa preoccupa: costruire una “gamba” del nuovo sistema dell’istruzione senza aver prima definito “cosa” passa nel percorso dell’istruzione e della formazione professionale è pericoloso, perché rischia di alimentare un dibattito strumentale e funzionale ad interessi di parte.
Il riassetto degli ordinamenti non può prescindere del resto dalla considerazione che i due percorsi in cui si articolerà il secondo ciclo di istruzione saranno gestiti da due soggetti distinti, Stato e Regioni, e che lo scenario di soluzione del problema si intreccia con l’attuazione del federalismo già contenuto nella riforma del titolo V parte seconda della Costituzione.
Questa esigenza di chiarezza di quadro c’è anche per un altro provvedimento, settoriale ma significativo, relativo all’alternanza scuola-lavoro.
Il relativo schema di decreto legislativo è già pronto ed è anzi già stato illustrato dal sottosegretario on. Aprea al CNPI.
Se è certamente apprezzabile il lavoro di predisposizione dello schema e il fatto di averlo reso noto prima dell’avvio della procedura consultiva, lascia quanto meno perplessi che lo si porti ad approvazione prima che l’intero sistema del secondo ciclo (istruzione e formazione professionale compreso) sia definito anche in via informale.
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