Secondaria/2. Un parere non vincolante, ma che può essere… cruciale

Il parere della VII Commissione Cultura della Camera sui tre schemi di regolamento dell’istruzione secondaria superiore predisposti dal Governo in attuazione della legge n. 133/2008, art. 64 non è vincolante, ed interviene prevalentemente su aspetti di tipo tecnico, ma per come ci si è arrivati in Commissione non c’è dubbio che esso acquisti un rilevante peso politico. Esso infatti può segnare l’avvio di concrete possibilità di dialogo costruttivo tra maggioranza e opposizione, specialmente se il Governo recepirà – come sembra certo – le indicazioni provenienti dalla Commissione presieduta da Valentina Aprea.

Sulla politica scolastica dell’attuale governo lo scontro politico e sociale è stato spesso aperto, aspro, con punte di autentica incomunicabilità. Come quando l’allora segretario del PD Franceschini salì su un tetto per protestare insieme ai precari della scuola contro il taglio degli organici, o quando da parte di autorevoli esponenti della maggioranza di governo si accusò l’opposizione di sinistra di aver deliberatamente riempito la scuola italiana di “cattivi maestri”, “fannulloni” e “sessantottini” e di difenderli a scatola chiusa solo per ragioni elettorali. E a restringere le possibilità di dialogo nella naturale sede del confronto, che è il Parlamento, ha anche contribuito il frequente ricorso ai decreti legge, seguiti dal voto di fiducia.

Ma in VII Commissione le cose sono andate in modo diverso.