
Se la Giornata del Ricordo diventa oggetto di scontro ideologico

Anche la Giornata del Ricordo, come il Giorno della Memoria, è stata contrassegnato da episodi negativi e polemiche che ne hanno offuscato le celebrazioni e compromesso le condivisioni, riducendo l’avvenimento alla sola questione, pur drammatica, delle foibe con le orribili uccisioni di centinaia di italiani da parte dei partigiani titini, anziché anche il ricordo dell’esodo di migliaia di profughi italiani dall’Istria e dalla Dalmazia.
Il presidente Mattarella in occasione della celebrazione ha dichiarato: “Ci incontriamo per rinnovare la Giornata del Ricordo: occasione solenne, che invita a riflettere su pagine buie del nostro passato, per conservare e rinnovare la memoria delle sofferenze degli italiani d’Istria, di Fiume, della Dalmazia, in un periodo tragicamente tormentato della storia d’Europa.
Ha aggiunto inoltre che “Disumani furono gli eventi del secondo conflitto mondiale, dove allo scontro tra eserciti di nazioni che si erano dichiarate nemiche, si sovrappose il virus micidiale delle ideologie totalitarie, della sopraffazione etnica, del nazionalismo aggressivo, del razzismo, che si accanì con crudeltà contro le popolazioni civili, specialmente contro i gruppi che venivano definiti minoranze di cui le Foibe restano il simbolo più tetro”.
E ha concluso dicendo: “La Giornata del Ricordo ci ha offerto e ci offre un’opportunità da raccogliere con impegno per riflettere sulle lezioni del passato. La Repubblica guarda alle vicende drammatiche vissute dagli italiani di Istria, Dalmazia, Fiume con rispetto e con solidarietà”.
In dissonanza con la celebrazione della Giornata del Ricordo è nota posizione dello storico Alessandro Barbero che, pur non negando il massacro delle Foibe, ritiene che allo stesso modo debbano essere ricordati altri massacri e che la stessa Giornata del Ricordo è soprattutto una conseguenza di una scelta politica.
Il friulano Mario Pittoni (Lega), figlio di una esule istriana, non ha gradito la posizione di Barbero, rilasciando all’ANSA questa dichiarazione: “Trovo sconcertanti le parole dello storico e docente Alessandro Barbero, che considera ‘una scelta solo politica’ ricordare i morti delle foibe e ‘tappa di una falsificazione storica’ il Giorno del Ricordo. Barbero, affermando che andrebbero ricordati tutti i morti, finge di non sapere che per decenni la sinistra ha utilizzato ogni strumento possibile per cancellare la tragedia delle foibe dalla memoria dei cittadini. E ancora oggi, come in questo caso, quando non ‘dimentica’ l’argomento si arrampica sugli specchi in cerca di giustificazioni“.
Per i nostri studenti la Giornata del Ricordo come il Giorno della Memoria non possono diventare occasione di contrapposizione ideologica.
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