Elezioni 2022: quasi 9 scuole su 10 seggi elettorali. Stop della didattica a una settimana dal rientro in classe

Scuola ed elezioni: attualmente, secondo una fotografia del Sole24Ore, l’88% degli oltre 61mila seggi elettorali del nostro Paese si trova all’interno delle scuole. Questo significa che, dopo appena una settimana di lezioni (in alcuni casi anche meno), molte scuole dovranno sospendere le lezioni per trasformarsi in seggio. Lo stop avverrà dal pomeriggio di venerdì 23 fino all’intera giornata di lunedì 26. Presidi sul piede di guerra.

“Da decenni – dice Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio, a Skuola.net – facciamo presente che l’utilizzo delle scuole come seggi elettorali è un qualcosa di inadeguato e inopportuno. In particolare in situazioni come quella di quest’anno. La scuola andrebbe tutelata e lasciata il più serena possibile, soprattutto in un anno come questo, in cui lentamente si sta ritornando alla normalità. Inoltre, utilizzare oggi gli istituti per altri fini crea ulteriori disagi, significa per esempio dover poi procedere ad azioni di sanificazione”.

Lo scorso anno, quando le elezioni amministrative in alcuni territori cadevano a inizio ottobre, per non interrompere l’attività didattica in una scuola già martoriata dagli Stop & Go causati dalla pandemia, vennero stanziati 2 milioni di euro per sostenere la ricerca di sedi di seggio da parte degli enti locali. Secondo le rilevazioni del Viminale oltre 30mila studenti furono restituiti alla didattica.

Secondo i presidi, spostare i seggi elettorali in altri luoghi non sarebbe così complicato: Non è che l’alternativa non ci sia, semplicemente – sottolinea Costarelli – manca la volontà. Al momento dei tentativi non se ne sono fatti, non sono nell’aria e quindi resta lo status quo. Per quanto ne sappia, almeno nelle grandi città, non ci sono proposte. Possibili soluzioni, però, vengono facilmente alla mente: ci sono le caserme in disuso, gli edifici pubblici come le sedi dei comuni, dei municipi, delle circoscrizioni; presenti praticamente in tutte le città. Perché non utilizzare quelli senza sacrificare le scuole?”.

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