Scuole chiuse il 17 marzo, polemiche nell’esecutivo e fuori

Festeggiamenti con le scuole aperte e festeggiamenti con le scuole chiuse. È la querelle che da qualche giorno si trascina circa il modo più opportuno per celebrare il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, il prossimo 17 marzo.

Gli schieramenti sono divisi trasversalmente, anche se nel centro sinistra si registrano perlopiù pareri favorevoli alla chiusura per quella data.

Ieri il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini si è espressa affinché le scuole rimangano aperte, per “dedicare questa giornata alla riflessione sui valori dell`Unità d`Italia“. Ma altri ministri del suo stesso esecutivo sono per la chiusura. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, argomenta che è certo possibile “ricordare a scuola il 150° dell’Unità nazionale”, ma “non occorre farlo proprio il 17 marzo, giornata delle celebrazioni. Si può farlo nei giorni precedenti o nel successivo. Altrimenti non si spiega perché il 2 giugno o il 25 aprile o il 1 maggio non celebriamo a scuola i motivi di queste ricorrenze”.

Il ministro della Gioventù Giorgia Meloni ha invece scelto il Fatto Quotidiano per esprimere il desiderio che nell’esecutivo si prendano “delle decisioni anche senza i voti della Lega”, nella direzione di una celebrazione piena di una data così importante (con la chiusura delle scuole).

Dall’opposizione, la responsabile scuola del Pd Francesca Puglisi critica la Gelmini per avere sconfessato “una ricorrenza nazionale una settimana dopo averla sottoscritta” accusandola di appiattirsi sulla Lega, mentre il capogruppo dell’Italia dei Valori, in commissione Cultura al Senato, Fabio Giambrone crede che “la Gelmini farebbe bene ad avere il ritegno di tacere. Dopo il danno procurato all’erario per la sentenza della Corte costituzionale sui precari della scuola, la ministra della distruzione torna a far confusione e pretende che il giorno in cui si festeggia il centocinquantenario dell’unità d’Italia le scuole restino aperte“.

Sul fronte sindacale, il segretario generale della Cisl Scuola Francesco Scrima ha dichiarato che quella del 17 marzo è “una festa di grande significato e valore e come tale deve essere celebrata dal Paese e dalla scuola: riesce davvero difficile immaginare come si possa vivere come festiva una giornata segnata dai consueti impegni lavorativi o di studio“.

Il sindacalista della Cisl ritiene, inoltre, che anche gli allarmismi legati alla mancata produttività delle aziende e della riduzione di offerta formativa rappresenti un falso problema: “il fatto che quest’anno cadano di domenica diverse festività normalmente infrasettimanali – sottolinea Scrima riferendosi al 25 aprile, che coincide con il lunedì dell’Angelo, ed il 1° maggio – dovrebbe rendere ancor meno problematica la decisione di riservare alla celebrazione del 150esimo anniversario dell’unità d’Italia il giusto rilievo che la sospensione delle attività ordinarie può conferire“.