
Scuola & elezioni/1. Dibattito rovente
In questa campagna elettorale per le elezioni regionali, divenuta per vari aspetti un test sulla salute del governo e dell’attuale maggioranza, il confronto tra le forze politiche si sta facendo sempre più aspro e le reciproche ragioni (e contestazioni) assumono spesso il format semplificato – e a volte semplicistico – richiesto dai mezzi di comunicazione di massa.
E’ così anche per la politica scolastica (meno per quella universitaria), che viene condannata in blocco dall’opposizione come un’operazione di tipo esclusivamente economico (“solo tagli”), mentre viene difesa altrettanto in blocco dal governo e dalla maggioranza come un’operazione che migliora la qualità dell’offerta formativa.
Lo si è visto anche in occasione del dibattito sulla scuola trasmesso giovedì scorso dal GR Parlamento, con l’intervento di parlamentari della maggioranza e dell’opposizione. Dibattito al quale ha partecipato anche Tuttoscuola, che ha visto sostanzialmente eluso il suo invito a individuare un terreno di incontro, o almeno di confronto costruttivo, che vada al di là delle reciproche diffidenze e propagande.
C’è da augurarsi che dopo le elezioni, eliminate le tossine e le semplificazioni della campagna elettorale, si torni a cercare in Parlamento – la sede più adatta per un’operazione di questo genere – quei punti di ampia convergenza (esempi: valutazione, carriera, merito, formazione, innovazione, e relativi investimenti) senza i quali il Paese continuerà a non identificarsi in una scuola che considererà di parte, e non di tutti.
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via