Scuola e innovazione: ‘Da DADA si parte’? Scuole come ‘edifici apprenditivi’

Di Elena Pierucci, Lidia Cangemi e Ottavio Fattorini

Oggi, martedì 8 novembre, nei suggestivi ambienti della tenuta Frescobaldi, nelle sale del Castello di Nipozzano a Pelago (FI), si incontrano più di quaranta dirigenti scolastici della Toscana (e non solo!), con oltre settanta iscritti per partecipare ad un convegno sul modello DADA. A parlare di metodologie e innovazione saranno i due co-fondatori del DADA: la Dirigente scolastica Lidia Cangemi e il Dirigente tecnico Ottavio Fattorini, per riagganciare un dialogo partecipato con la Rete nazionale di scuole.

Il Modello DADA (Didattiche per  Ambienti Di Apprendimento), avviato a partire dall’A.S. 2014/15 in due Licei Scientifici Statali “J. F. Kennedy” e “A. Labriola”,  realizza una radicale innovazione pedagogico–didattica e organizzativa con l’obiettivo di coniugare l’alta qualità dell’insegnamento liceale, tecnico e professionale italiano, con la funzionalità organizzativa di matrice anglosassone. Attualmente diffuso anche in numerosi Istituti comprensivi che hanno dato evidenza dell’efficacia del modello in tutti i gradi del sistema di istruzione, se pur nella libera interpretazione e personalizzazione da parte di ciascuna  comunità scolastica.

Gli istituti funzionano per “aula–ambiente di apprendimento”, assegnata a uno o due docenti della medesima disciplina, con i ragazzi che si spostano durante i cambi d’ora. Ciò favorisce l’adozione, nella quotidianità scolastica, di modelli didattici funzionali a quei processi di insegnamento-apprendimento attivo in cui gli studenti diventano attori principali e motivati nella costruzione dei loro saperi.

Il costrutto concettuale del DADA, è individuato dal MANIFESTO delle SCUOLE DADA, punto di riferimento di valori e pratiche per le scuole che intendono e intenderanno aderire alla rete Rete nazionale delle scuole DADA, è articolato in 10 principi, suddivisi in cinque postulati e 5 caratteristiche, reperibile sul sito www.scuoledada.it.

A partire dal lavoro dei due co-fondatori del modello, sono state svolte numerose ricerche sul DADA e in particolare tre dottorati di ricerca da parte dell’Università Sapienza di Roma. Numerose sono le pubblicazioni tra le quali  si segnala , in particolare, M. Cecalupo, Didattiche per Ambienti di Apprendimento e ruolo degli insegnanti, Stamen 2021.
Da tali ricerche si evince come l’aula assegnata alla disciplina, il concetto di “edificio apprenditivo”, l’approccio adattivo alle Didattiche, la flessibilità degli ambienti e dei setting, la partecipazione attiva e consapevole dello studente, la riflessione sul concetto di Apprendimento, alla luce delle scoperte delle neuroscienze, rappresentino elementi chiave che contribuiscono attivamente al successo formativo e al benessere di studenti e docenti.

Questo convegno, organizzato dall’Istituto Comprensivo di Pelago, è la prima occasione di “riconnessione” dopo la recente pandemia e rappresenta una risposta concreta agli obiettivi del Piano 4.0 .

 

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