Scuola e comunicazione. Gli attributi della Gelmini… e quelli di Bersani

Aveva cominciato il segretario del Pd, che in occasione dell’assemblea nazionale del partito (22 maggio 2010) aveva detto, parlando delle contestazioni al ddl di riforma che porta il nome del ministro,  di voler “fare uscire da questa assemblea una figura eroica, i veri eroi moderni, gli insegnanti che inseguono il disagio sociale in periferia, lottano contro la dispersione mentre la Gelmini gli rompe i co..“.

Per qualche tempo la Gelmini ha resistito alla tentazione di rispondere, accontentandosi della cavalleresca difesa d’ufficio del finiano Bocchino (“Qualcuno spieghi a Bersani che lo scontro politico non esime dall’essere educati, soprattutto quando si critica un ministro donna come la Gelmini“), ma poi la ministra e neomamma Gelmini non si è saputa trattenere, decidendo di riservare la dolcezza dei toni alla figlia, e riservando a Pierluigi Bersani una replica feroce, e tutta politica, viste le difficoltà incontrate dall’attuale leadership del Pd. Eccola: “Bersani ha saputo darmi solo della rompi puntini, puntini, puntini. Avrò il difetto di rompere quella cosa lì, lui ha il difetto che quella cosa lì non ce l’ha. E quindi, come dire … Non so cosa sia peggio. Oggi per governare serve molto coraggio, serve molta determinazione“.

Insomma, da destra e da sinistra il linguaggio corrente è questo. Sarà, come dicono gli esperti della materia, che così si “comunica” di più con l’opinione pubblica… Certo è che l’esempio viene addirittura dal presidente degli USA Barack Obama, che parlando della questione della inarrestabile perdita di petrolio nel golfo del Messico dice di voler parlare con gli esperti per sapere “di chi è il sedere che devo prendere a calci“. Letteralmente, per i cultori di un inglese non precisamente oxfordiano: “so I know whose ass to kick.