Scuola agli sgoccioli: in arrivo stangata centri estivi, costi fino a 300 euro a settimana

L’incubo di molte famiglie che lavorano sta arrivando: la fine della scuola. L’anno scolastico è infatti agli sgoccioli e tantissimi genitori in queste ore hanno già iniziato a organizzarsi per non lasciare i bambini ai nonni, davanti alla televisione, ai tablet o agli smartphone per intere giornale ad alienarsi e, soprattutto, a costi non esorbitanti. Ed ecco che la soluzione che per molti si prospetta è quella dei centri estivi. Ma a quale prezzo?

Secondo uno studio dell’Adoc, la famiglie scelgono i centri estivi, ma sostenendo costi davvero alti. Il 60% afferma infatti di voler fruire del centro estivo, ma solo 1 famiglia su 4, riesce a mandarci i bambini almeno per una settimana. La scelta non è a buon mercato: secondo l’Adoc il costo medio di un campus estivo privato si attesta sui 165 euro a settimana, con punte di poco inferiori a 300 euro. Una soluzione questa che, se dovesse essere adottata per i due mesi estivi, costerebbe alle famiglie circa 1.320 euro, cioè sottolinea l’Aduc, quanto uno stipendio.

Da evidenziare che una baby sitter costa mediamente 50 euro a settimana a bambino.

Nei centri estivi comunali, dove spesso i posti disponibili scarseggiano, si spende in media tra i 35 ai 45 euro a settimana, solitamente con riduzioni dal secondo figlio in poi e la gratuità per genitori con un Isee molto basso (condizioni che possono variare da comune a comune).

L’Adoc lancia quindi la proposta di rendere detraibili le spese dei centri estivi come avviene per quelle per l’istruzione scolastica. “Può essere un valido sostegno per le famiglie ed anche le strutture – afferma Roberto Tascini, presidente dell’Adoc – in questo modo potrebbero incrementare gli investimenti, aumentare gli standard di qualità e sicurezza a vantaggio di tutti”.