Scontro tra Gilda ed Enam in vista delle elezioni di gennaio

Il clima elettorale per il rinnovo del Consiglio nazionale di Amministrazione e dei Comitati provinciali dell’Enam (Ente di assistenza magistrale) si è improvvisamente animato, a seguito di alcune prese di posizione del sindacato della Gilda che sul proprio sito (www.gildains.it) ha attaccato ripetutamente la gestione dell’ente, chiedendo la pubblicazione dei suoi bilanci e denunciando l’accumulo di risorse finanziarie non impegnate.

La Gilda afferma di aver fatto ricerche sui bilanci, riuscendo soltanto a trovare quello del 2002 dal quale risulta una cosa sorprendente: “La cosa che salta agli occhi è la differenza tra quanto l’Ente incassa e quanto stanzia per i fini istituzionali, quanto cioè restituisce agli iscritti: meno della metà!!! Nel bilancio 2002 a fronte di entrate pari a 57.521.374 Euro, sono iscritte spese a favore delle prestazioni per l’ammontare di 25.159.779. Si legge inoltre l’incredibile cifra di 46 milioni di Euro per “residui passivi” cioè somme stanziate e non spese!”

Alle accuse di mancata trasparenza, di mancata assistenza e di gestione inadeguata delle risorse l’Enam ha risposto con due comunicati (www.enamonline.it), tacciando la Gilda di menzogna e puntualizzando storia, meriti e attività dell’Ente di assistenza dei maestri.
Sul bilancio 2002 l’Enam puntualizza che 14 milioni di quei 57 milioni di entrate sono in partite di giro e che i 46 milioni di residui passivi sono dovuti ad impegni per la ristrutturazione degli immobili di proprietà dell’ente.

Guerra di cifre e guerra di comunicati, dunque, che accompagneranno questo mese mezzo di campagna elettorale che vede proprio la Gilda in una posizione fortemente antagonista, con l’eloquente motto elettorale di “Abolire la trattenuta obbligatoria“.

Ricordiamo che sulla busta paga dei maestri viene operata per legge la trattenuta obbligatoria dello 0,80%, che equivale mediamente a 10-12 euro al mese (pari ad almeno 5.000 euro nell’intera carriera di un insegnante elementare, dice la Gilda).