Sciopero studenti 15 marzo: da Greta Thunberg ai ‘Venerdì del Futuro’

In tutto il mondo i ragazzi manifestano ispirati da Greta Thunberg, la 16enne svedese ora proposta per il Nobel per la pace

Oggi migliaia di studenti in diverse parti del mondo stanno partecipando ai Fridays for the future, i “Venerdì per il futuro”, una manifestazione organizzata per chiedere ai governi politiche e azioni più incisive per contrastare il cambiamento climatico e il riscaldamento globale. Migliaia di giovani da oltre 1600 città di tutto i mondo provano a farsi sentire con l’obiettivo di salvare il Pianeta.

Sciopero studenti 15 marzo: il “Venerdì per il futuro” in Italia

Non si tratta quindi di un normale sciopero degli studenti, ma di un’iniziativa internazionale appoggiata da diversi sindacati della scuola e sostenuta da molte associazioni ambientaliste. In Italia gli studenti stanno manifestando in circa 180 città ed è probabile che il numero aumenti nelle prossime ore.

Anche il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ha espresso la sua solidarietà ai ragazzi che ogni sono in piazza: “Greta Thunberg – scrive sulla sua pagina Facebook – è una ragazza coraggiosa che ha a cuore il futuro della sua e delle prossime generazioni. Con lei migliaia di giovani di tutto il mondo manifestano per chiedere ai Governi di agire in fretta contro il cambiamento climatico. È importante ascoltare la loro voce, ma soprattutto offrire soluzioni concrete. Per il bene di tutti“.

Sciopero studenti 15 marzo: perché i venerdì per il futuro?

#FridaysForFuture è un movimento iniziato nell’agosto 2018, dopo che la 16enne svedese Greta Thunberg si è seduta davanti al Parlamento per tre settimane per protestare contro la mancanza di azione sulla crisi climatica. Ha pubblicato quello che stava facendo su Instagram e Twitter e presto è diventato virale. L’8 settembre scorso, Greta ha deciso di continuare la sua protesta ogni venerdì, fino a quando le politiche svedesi non hanno fornito un percorso in linea con l’accordo di Parigi.

Gli hashtag #FridaysForFuture e #Climatestrike si sono diffusi e molti studenti e adulti hanno cominciato a protestare fuori dai loro Parlamenti e dai municipi locali di tutto il mondo. Ciò ha anche ispirato gli scioperi scolastici del giovedì in Belgio.

Friday for the future: il discorso di Greta Thunberg 

A portare la ragazza alla celebrità è stato il discorso che ha tenuto lo scorso autunno al TEDxStockholm, la serie di conferenze organizzate in modo indipendente dai più famosi TED, ma mantenendone la struttura e le regole per gli interventi. Nel dicembre del 2018, Thunberg ha partecipato alla COP24, la conferenza internazionale sul clima organizzata dalle Nazioni Unite in Polonia.  Di seguito il suo discorso:

Il mio nome è Greta Thunberg, ho 15 anni e vengo dalla Svezia. Parlo per conto di Climate Justice Now. Molte persone dicono che la Svezia è solo un piccolo Paese e non importa quel che facciamo. Ma ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza. E se alcuni ragazzi ottengono attenzione mediatica internazionale solo perché non vanno a scuola per protesta, immaginate cosa potremmo fare tutti insieme, se solo lo volessimo veramente.
Ma per fare ciò dobbiamo parlare chiaramente, non importa quanto questo possa risultare scomodo. Voi parlate solo di una infinita crescita della green economy, perché avete troppa paura di essere impopolari. Parlate solo di andare avanti con le stesse idee sbagliate che ci hanno messo in questo casino, anche quando l’unica cosa sensata da fare è tirare il freno di emergenza. Non siete abbastanza maturi per dire le cose come stanno, anche questo fardello lo lasciate a noi bambini.
A me, invece, non importa di risultare impopolare, mi importa della giustizia climatica e del pianeta. La civiltà viene sacrificata per dare la possibilità a una piccola cerchia di persone di continuare ad accumulare un’enorme quantità di profitti. La nostra biosfera viene sacrificata per far sì che le persone ricche in Paesi come il mio possano vivere nel lusso. É la sofferenza di molti a garantire il benessere a pochi.
Nel 2078 festeggerò il mio settantacinquesimo compleanno. Se avrò dei bambini probabilmente passeranno quel giorno con me e forse mi faranno domande su di voi. Forse mi chiederanno come mai non avete fatto niente quando era ancora il tempo di agire. Dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa ma gli state rubando il futuro proprio davanti ai loro occhi. Finché non vi concentrerete su cosa deve essere fatto anziché su cosa sia politicamente meglio fare, non c’è alcuna speranza.
Non possiamo risolvere una crisi se non la trattiamo come tale: dobbiamo lasciare i combustibili fossili sotto terra e dobbiamo focalizzarci sull’uguaglianza. E se le soluzioni sono impossibili da trovare all’interno di questo sistema significa che dobbiamo cambiare il sistema. Non siamo venuti qui per pregare i leader di occuparsene. Ci avete ignorato in passato e continuerete a farlo. Siete rimasti senza scuse e noi siamo rimasti senza più tempo. Noi siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no.
Il vero potere appartiene al popolo. Grazie.”