Sciopero generale il 30 ottobre/3. Fronte compatto?

Lo sciopero proclamato da tutte le principali organizzazioni sindacali della scuola sembra vedere un’adesione larghissima, sia da parte dei confederali che degli autonomi, ma non mancano i distinguo.

Dapprima il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni ha dichiarato a Domenica In dello scorso 12 ottobre, che la sua organizzazione rinuncerebbe “volentieri” allo sciopero generale sulla scuola, a condizione che il governo convocasse i sindacati e gli enti locali “per discutere come si riorganizza la scuola“.

Bonanni ha trovato una sponda nel segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, che, intervistato ieri mattina da Maurizio Belpietro a ‘Panorama del giorno’, ha dichiarato: “Abbiamo programmato gli scioperi della scuola e del pubblico impiego per motivi puramente sindacali. Ovviamente, se il governo ci convocasse rapidamente per una soluzione, gli scioperi non si fanno per il piacere di farli, potremmo revocarli“.

Il leader della Uil ha anche dato una valutazione chiaroscurale della riforma Gelmini: “i sindacati sono favorevoli al voto in condotta e anche la questione del maestro unico si può risolvere in maniera intelligente articolando l’insegnamento“. In altre parole, per Angeletti, con governo occorre “aprire sul serio un confronto“, rispetto al quale la Cgil però “ha la difficoltà, per non dire l’impossibilità“. E questo perché “ha opinioni diverse al proprio interno e, dopo la vittoria di Berlusconi, ha avuto un sussulto di atteggiamento oppositorio; si fa un po’ troppo condizionare dalla politica“.

Questi “tentennamenti” hanno suscitato le proteste del leader degli Unicobas, Stefano D’Errico, e dimostrerebbero che le due organizzazioni sindacali “sono costrette a muoversi solo dall’agitazione della propria base e che sono di fatto favorevoli al piano Gelmini“.