Sciopero della scuola con adesioni lontane da quelle dell’anno scorso

Manifestazioni di piazza, cortei, striscioni, interviste, dichiarazioni dei leader sindacali di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals: sono le immagini dello sciopero della scuola di venerdì 20 maggio. Immagini di rivendicazione per il rinnovo del contratto scaduto, come per tutti i dipendenti pubblici, da ormai sette anni e immagini di protesta contro la legge di riforma.

Ma nella scuola i docenti, il personale Ata e i dirigenti scolastici quale adesione effettiva hanno dato alla proclamazione di sciopero? Secondo i dati diffusi dal ministero della funzione pubblica, su una rilevazione che ha coinvolto circa il 70% del personale in servizio hanno aderito allo sciopero il 9,04% dei dipendenti.

Il 5 maggio di un anno fa per le stesse ragioni – il no alla riforma e il sì al rinnovo del contratto – c’era stata un’adesione massiccia del personale scolastico, un’adesione quasi senza precedenti. Quali possono essere le cause di questa differenza di adesione allo sciopero rispetto all’anno scorso?

Il personale della scuola si è rassegnato alla riforma e all’attesa del rinnovo contrattuale? Gli insegnanti non hanno visto nella riforma della Buona Scuola tutti quei mali che erano stati rappresentati dai sindacati mesi fa e, caso mai, hanno trovato interessanti alcune innovazioni come, ad esempio, la card dei 500 euro che ha consentito e consentirà acquisti per il proprio aggiornamento? Lo sciopero è stato deciso all’improvviso e un po’ in fretta, troppo avanti nell’anno scolastico?

Molti fattori potrebbero avere inciso, ora è il momento delle analisi e delle riflessioni.