Salvati gli scatti, compromessa la premialità e la carriera

Il maxiemendamento approvato oggi dal Senato ha restituito in parte al personale della scuola quanto il decreto legge 78/2010 aveva previsto di togliere.

I risparmi di sistema sui tagli di organico della manovra 2008, già previsti in misura del 30% (2.213 milioni di euro per il triennio 2010-2012), erano stati destinati dal DL 78 a sanare i debiti delle scuole e a pagare le supplenze. L’emendamento ha invece disposto che La destinazione delle risorse previste … è stabilita con decreto di natura non regolamentare del MIUR di concerto con il MEF, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.

Tradotto in chiaro, questo significa che quei 2.213 milioni serviranno a pagare gli scatti di anzianità che il DL 78 aveva deciso di non corrispondere. La relazione tecnica aveva quantificato questo risparmio per gli scatti non corrisposti in 320 milioni nel 2011, in 640 nel 2012, in 960 nel triennio 2013-15 e così via.

Di quel fondo per la premialità dei docenti se ne andranno, quindi, nel prossimo triennio circa 2 milioni di euro: rimarrà una quota di poco più di 200 milioni che certamente non servirà più allo scopo per cui il 30% era stato previsto.

Salvi gli scatti a favore di metà della categoria che ne fruirà nel triennio, la valorizzazione professionale per il momento viene fortemente compromessa.

Anche la carriera del personale scolastico non viene salvata. Il DL 78 aveva previsto che il triennio 2010-12 non fosse utile per la carriera. Il maxiemendamento lo ha confermato, fatta salva quella corresponsione degli scatti di cui abbiamo detto sopra.

Il nuovo comma 23 dell’art. 9 prevede infatti che Per il personale docente, Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario (A.T.A.) della Scuola, gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti. È fatto salvo quanto previsto dall’articolo 8, comma 14, relativo alla definizione della distribuzione del recupero del 30%.

Tutto il personale scolastico in servizio avrà dunque congelata la carriera per tre anni e maturerà tutta la progressione economica di anzianità con tre anni di ritardo fino alla pensione.