Saltano le gite scolastiche, AGe Toscana: ‘Colpa della burocrazia’
“Stanno annullando i viaggi d’istruzione in tutta Italia e, fra burocrazia e pandemia, i ragazzi resteranno penalizzati per il quarto anno consecutivo. Il nodo è squisitamente burocratico (la Delibera ANAC n. 582 del 13 dicembre 2023 ha reso obbligatorio l’utilizzo del mercato elettronico MePA per le gite scolastiche e il nuovo codice dei contratti D.Lgs. 36/2023 impone alle scuole di diventare stazioni appaltanti qualificate per stipulare contratti superiori a 140.000 euro) ma il danno è tutto per gli studenti e non ne escono tutelati neppure docenti e il personale di segreteria. Il motivo per cui come associazione genitori AGe Toscana abbiamo lanciato la petizione https://www.change.org/sbloccate_i_viaggi_d_istruzione è che la situazione non accenna minimamente a sbloccarsi, neppure per l’anno prossimo”. Così l’AGe Toscana in un comunicato che riportiamo di seguito.
“I Revisori dei conti stanno diffidando le scuole dal fare gare separate per gite diverse e le stanno obbligando a indire un bando unico. In questo modo superare il limite di € 140.000 è quasi inevitabile e molte scuole si sono trovate dinanzi al dilemma di dover scegliere quali classi mandare in gita e quali altre no. Mettiamoci pure la mancata formazione delle segreterie scolastiche e i molti disservizi della piattaforma MePA e non c’è da meravigliarsi i tempi si siano allungati a dismisura e che nel frattempo i costi siano lievitati al di là delle possibilità di molte famiglie.
Una vera e propria beffa: lo scorso anno uno studente su due non è partito e tra i motivi principali indicava la spesa eccessiva e il rifiuto dei professori di assumersi la responsabilità di accompagnare la classe. Adesso addirittura c’è stato qualche dirigente che, salomonicamente, ha deciso di annullare TUTTE le gite di tutte le classi per tutte le destinazioni, scatenando ovviamente le reazioni di protesta degli studenti. Ecco ciò che hanno riferito tanti rappresentanti di classe e d’istituto all’Associazione genitori AGe Toscana tramite il gruppo Facebook di consulenza gratuita “Genitori nella scuola”, che raccoglie già oltre 2300 iscritti:
- Hanno presentato delle scatole vuote con un preventivo, che poi non è stato confermato dall’agenzia, la quale ha alzato i prezzi perché ormai i posti disponibili sono pochi. Non hanno ancora prenotato nulla di musei e quant’altro e ormai è tardi.
- Stiamo ancora aspettando info dal coordinatore: sia la conferma del costo che del programma. A oggi ci saremmo tutti, ma non paghiamo fino a conferma. È possibile pagare senza sapere dove andranno i ragazzi?
- Venerdì mi ha telefonato la Dirigente per dirmi dell’aumento dei costi e che si deve pagare entro cinque giorni. Ovviamente i genitori hanno protestato. Ho scritto alla Commissione Viaggi ma non ho ottenuto risposte, allora ho chiamato la Dirigente e lei mi ha risposto amareggiata: “Stiamo aspettando informazioni dall’agenzia”.
Questo va contro ciò che lo stesso Ministro Valditara ha affermato, ossia che i viaggi di istruzione e di arricchimento formativo rappresentano “un momento importante nel percorso formativo di studentesse e studenti, un contributo per la loro crescita culturale, la socializzazione e l’arricchimento delle competenze”. Per di più, se i viaggi d’istruzione saltano, perdono di significato anche le agevolazioni per sostenere la partecipazione di studentesse e studenti (D.D. n. 84 del 24 novembre 2023).
Ciò su cui chiediamo al ministro Valditara e all’ANAC di intervenire è l’obbligo di divenire stazioni appaltanti qualificate, almeno per quanto riguarda i viaggi d’istruzione, o comunque di rimuovere l’obbligo di utilizzare il Mercato elettronico per i viaggi d’istruzione.
Chiediamo anche al Ministro di ripristinare l’indennità di missione per gli insegnanti e il personale della scuola che accompagna in gita i ragazzi. Ecco la testimonianza di un maestro appassionato del suo lavoro: “Non viene più considerato alcun rimborso per il servizio prestato in più… neppure il recupero delle ore, perciò la tendenza è quella di fare mini uscite in orario scolastico, privando i bambini dell’opportunità di fare esperienze formative un po’ più lontane dall’hinterland della propria città. Può sembrare affare di poco conto, ma nel tempo saranno sempre meno i docenti disponibili ad assumersi oneri e rischi delle uscite. Non è assolutamente concepibile che un impegno continuativo dalle 7 del mattino alle 22 venga considerato esclusivamente come volontariato regalato ai bambini”.
Nell’immediato potrebbe essere utile una circolare che incoraggi le scuole a utilizzare il fondo incentivante per compensare i docenti che accompagnano i ragazzi in viaggio d’istruzione. In seguito sarebbe importante aggiungere questa voce fra le tipologie di utilizzo previste per il Fondo incentivante oppure riattivare l’indennità di missione per il personale della scuola che accompagna gli studenti”.
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