Salta il tetto di spesa dei libri di testo nelle prime classi delle superiori

Un'inchiesta del Messaggero ha rilevato costi da vertigine in diversi istituti d'Italia

Il caro-libri quest’anno sarà pressoché inevitabile, in particolar modo per chi ha un figlio iscritto in prima superiore , dove partono i nuovi indirizzi della riforma Gelmini con nuovi programmi e, dunque, anche libri nuovi di zecca. È quanto affermato da Il Messaggero dopo una rapida inchiesta sui prezzi dei libri per la scuola riformata.

Secondo il quotidiano romano “la stangata è dietro l’angolo, i costi sono da vertigine: per una quarta ginnasio, al liceo classico, si dovranno mettere in conto fino a oltre 400 euro di spesa, vocabolari esclusi, basta dare una sbirciata alle liste già diffuse on line dalle scuole”.

Il Messaggero ha preso a campione dieci istituti di tutta Italia, e ha constatato che per licei classici, scientifici, indirizzi tecnici, la musica cambia poco: il totale a carico delle famiglie è quasi sempre a ridosso dei tetti di spesa imposti dal ministero, la maggior parte delle volte è anche superiore.

Su 78 classi visionate ben 48 superano il limite indicato da viale Trastevere, oltre il 60% del totale. Si va da pochi spiccioli, 10-20 euro di sforamento, a oltre 100.

Ci sono liste, afferma il quotidiano, che sforano di molto i tetti ministeriali come quella della I B del liceo Albertelli di Roma: per 19 testi parliamo di 426,6 euro, oltre 100 sopra il limite. Sempre a Roma, al liceo scientifico Kennedy, la spesa ammonta, in I A, a 397,45 euro, il che fa quasi 93 euro di sforamento.

Le noti dolenti non finiscono qui: con la riforma e i nuovi programmi sarà più difficile infatti ricorrere all’usato che è sempre uno strumento di consistente risparmio. Proprio per contenere le nuove edizioni e facilitare l’acquisto del libro usato, la legge due anni fa ha bloccato le adozioni per sei anni, ma per i libri nuovi legati alla riforma la disposizione aiuta ben poco, a quanto sembra.