Salerno: homeschooling all’italiana

Si è appreso nei giorni scorsi che in un piccolo centro in provincia di Salerno, San Valentino Torio, ben due sedicenti scuole dell’infanzia private (sedicenti perché prive di ogni autorizzazione e di assicurazione), sono state sequestrate dai carabinieri di Nocera Inferiore.

Le “scuole” funzionavano all’interno di normali appartamenti, e quindi in spazi ridotti per i numerosi bambini che vi si recavano: fino a 24 in uno dei due casi, a fronte di una “retta” a carico delle famiglie di 70 euro al mese, incassate dalle due “maestre”, che erano anche le titolari della attività.

A quanto pare le “scuole” funzionavano già da qualche anno, e sembra che il fenomeno sia abbastanza esteso (non solo in Campania) a livello di scuola dell’infanzia (3-6 anni), e soprattutto di asili-nido (0-3 anni). Ci troviamo di fronte a qualcosa di simile all’homeschooling, la riappropriazione di funzioni educative da parte delle famiglie, frequente negli USA, dovuta a sfiducia nelle istituzioni educative pubbliche? Non diremmo: in questo caso si tratta, molto probabilmente, da parte di genitori entrambi impegnati fuori casa, di una scelta obbligata, non in presenza (concorrenziale) di scuole pubbliche, ma in assenza di esse. E da parte dei “gestori” di queste scuole, di un modo, illecito, per fare “business” con i bambini.