Tuttoscuola: Non solo statale

S.O.S. Educazione: solo l’autonomia la salverà

Destra e sinistra hanno sbagliato. Il problema non era e non è quello di dare un po’ di soldi alle ‘scuole dei preti’, ma quello di dare a tutte le scuole, statali e paritarie, un’autonomia vera”. Non usa mezzi termini Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà, intervenuto ieri a Milano alla presentazione del volume ‘S.O.S. Educazione. Statale, paritaria: per una scuola migliore’, pubblicato dalla Fondazione e curato da lui stesso e da Luisa Ribolzi.

Solo Luigi Berlinguer, a suo giudizio, aveva intuito che questa sarebbe stata la via maestra per rinnovare e rilanciare il sistema educativo italiano, ma la sua iniziativa è stata bloccata da una coalizione trasversale di forze conservatrici, anche interne alla sinistra, che lo ha costretto alle dimissioni. Il successivo governo di centro-destra si è limitato a gestire al ribasso la legge 62/2000, come hanno fatto anche i successivi governi di centro-sinistra, centro-destra e di larghe intese. Occorre ripartire da Berlinguer – quello dell’autonomia ancor prima che quello della legge 62 – e valorizzare l’autonomia e la responsabilità sociale di tutte le sedi dove si fa istruzione, a prescindere dal soggetto che le gestisce e puntando sul coinvolgimento attivo di famiglie e stakeholders.

In questa prospettiva gli insegnanti, ha sostenuto a sua volta Luisa Ribolzi, dovrebbero dipendere dalle scuole, e non più dallo Stato. L’occasione per andare verso una vera autonomia delle scuole, ha affermato la sociologa, si presentò – ancora prima che con Bassanini-Berlinguer – nel 1993 con il governo Ciampi e ministro della funzione pubblica Sabino Cassese, che già nel 1990 in sede di Conferenza nazionale sull’autonomia delle scuole aveva delineato un modello di autonomia forte, con la soppressione dei Provveditorati. Ma il precipitare della crisi politica che condusse alle elezioni del 1994 bloccò sul nascere qualunque iniziativa.

All’incontro ha partecipato anche l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro della regione Lombardia Valentina Aprea, già sottosegretario con Letizia Moratti e successivamente presidente della commissione Cultura e istruzione della Camera. Con molto realismo Aprea ha fatto presente che gli ostacoli verso la realizzazione di una vera autonomia di tutte le scuole, statali e paritarie, a livello nazionale sembrano al momento difficilmente superabili. Ma la regione Lombardia, che a quel modello guarda con interesse, non smetterà di esplorare strade che vadano in quella direzione, utilizzando strumenti come il diritto allo studio e parametri come il costo standard per alunno. 

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