
Rusconi (ANP) sui DS: sceriffi no, ma neanche notai
Mario Rusconi, responsabile regionale dell’ANP del Lazio e vicepresidente nazionale della stessa Associazione, risponde alle domande che Tuttoscuola sta rivolgendo ad alcuni dei protagonisti dell’attuale fase di confronto e scontro sul Disegno di legge ‘Buona Scuola’, e in particolare su quello che è diventato il più importante nodo politico della legge, quello delle competenze assegnate ai dirigenti scolastici.
Le modifiche apportate dalla Camera la soddisfano?
Solo in parte, in quanto è in atto il tentativo di tornare al preside…notaio. Altroché preside-sceriffo!! Inoltre mancano sin dall’inizio indicazioni sulla valutazione professionale dei docenti, sulla loro carriera e su una adeguata valorizzazione del loro ruolo. Non si parla in modo incisivo delle figure di sistema, anzi con altro provvedimento si aboliscono i vicepresidi.
Quali misure guardano avanti?
Il ripristino dell’obbligo di aggiornamento, una sia pur timida responsabilizzazione dei dirigenti scolastici,alcuni cenni alla valutazione sistematica delle scuole e di chi vi opera. Ma sono ancora esili indicazioni che temiamo il senato possa persino cancellare.
Il ruolo del DS esce rafforzato, depotenziato o arricchito?
Nella stesura del testo della Camera vi sono elementi di responsabilizzazione del ruolo del dirigente. Almeno due di questi non dovrebbero essere intaccati, a nostro parere, nella seconda lettura: l’individuazione di alcuni docenti dagli ambiti territoriali e l’attribuzione dell’incentivo ai docenti, sia pure in un nucleo ampliato di valutazione che comprenderebbe anche gli utenti della scuola. Non è il massimo di acribia professionale, ma un primo passo (se, come dicevo, non sarà cassato dal Senato).
La riforma consente a persone uguali e diverse di continuare a sperare in un futuro migliore?
Sì, vi sono elementi positivi nel testo che riguardano l’inclusione dei disabili e di tutti quegli alunni che, pur non presentando disabilità certificate, hanno però particolari problemi scolastici, che vanno trattati adeguatamente in ambito formativo.
Considera chiusa la partita con l’incontro del Governo con i Sindacati?
Non credo. Sulla cd BS ritengo, come cittadino, che si stia svolgendo uno scontro che ha poco a che fare con le esigenze formative dei nostri ragazzi e riguardi, invece, soprattutto le distonie interne ai partiti di governo e di opposizione.
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