
RSU 2015: continua la crescita della UIL-scuola
L’attenzione di questi giorni è tutta incentrata, come è giusto che sia, sul disegno di legge della riforma della scuola. Sono stati così messi in ombra i risultati delle elezioni per il rinnovo delle RSU, che rappresentano un importante momento di verifica delle forze e degli equilibri della rappresentanza sindacale nel comparto scuola.
Secondo l’Uil-scuola, i dati raccolti dalla quasi totalità delle schede scrutinate (i dati sono comunque provvisori) confermano il primato della Flc-Cgil (30,2%) che, comunque, perde quasi tre punti in percentuale rispetto al 2012. Segue la Cisl-scuola (25%) che compie un piccolo passo avanti rispetto alle precedenti elezioni.
Registra invece una sensibile crescita, ancora una volta, l’Uil-scuola che con il 17,5% guadagna due punti in percentuale rispetto al 2012.
C’è da dire che il sindacato di Di Menna è in continua ascesa, di elezione in elezione: alle prime elezioni nel 2000 era soltanto al 12%.
Complessivamente i sindacati confederali raccolgono il 72,5% della rappresentatività, anche se va detto che da qualche anno a questa parte, con la Cgil-scuola che ha fatto un po’ politica a sé, la maggioranza per sottoscrivere accordi è venuta grazie al concorso dello Snals e della Gilda.
Lo Snals continua la flessione di consensi elettorali che lo ha portato ora sotto il 13%. Aumenta di oltre un punto in percentuale la Gilda.
Alla vigilia c’era una certa attesa per l’Anief, dato in crescita, che non nascondeva l’obiettivo di raggiungere almeno il 5% dei voti che, insieme alle deleghe degli iscritti (soprattutto tra i precari), avrebbe potuto consentire di entrare nell’elite dei sindacati rappresentativi.
È andata male, perché i dati ufficiosi gli attribuiscono un modesto 2,9%, che, pur essendo migliore di quello di tre anni fa (1,2%), resta lontano dall’obiettivo prefissato.
Stabili i Cobas sul 2%.
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