Ritorno a scuola, Speranza: ‘L’85% del personale scolastico ha ricevuto almeno una dose’. Le ipotesi per il rientro in presenza

L’Italia supera la soglia dei 25 milioni di immunizzati contro il Covid, oltre il 46% della popolazione sopra i 12 anni ha completato il ciclo vaccinale. Per dare ulteriore impulso alla campagna – specie tra i giovani e gli over 60 che mancano all’appello – si fa strada l’ipotesi di un green pass allargato, indispensabile per assistere ad eventi sportivi o culturali, ma anche per viaggiare e – al momento meno probabile – per entrare in bar e ristoranti sul modello francese. Non si esclude però anche l’ipotesi più estrema, quella dell’obbligo vaccinale. Sicuro è che il governo, rinnoverà lo stato di emergenza attualmente in vigore fino al 31 luglio, meno certo quello che succederà a settembre, quando si tornerà in classe. Le ipotesi per il rientro a scuola.

Ritorno a scuola, Bianchi: “Lavoriamo per il rientro in presenza”

Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, continua a ribadire che a settembre il ritorno a scuola sarà in presenza: “Stiamo tutti lavorando per la scuola in presenza ma bisogna che si completi l’opera di vaccinazione”, ha detto il ministro in occasione della presentazione del rapporto Invalsi 2021. “L’85% degli insegnanti – ha aggiunto – sono vaccinati, ma siamo un po’ indietro con i ragazzi. Bisogna fare un atto di responsabilità collettiva. Faccio un appello, naturalmente lasciando la libertà alle persone”. 

Speranza: “Obiettivo: far salire le vaccinazioni del personale scolastico”

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, rispondendo a due interrogazioni parlamentari, una del Partito Democratico, l’altra di Italia Viva, ha dichiarato che “L’arma fondamentale per la ripresa della scuola in presenza è la vaccinazione. E i numeri in Italia sono significativi, anche per quanto riguarda il personale scolastico. In questo momento ci risulta che stiamo all’85% del personale delle nostre scuole che ha ricevuto almeno una prima dose di vaccino. E’ un dato importante e sarebbe sbagliato far passare un messaggio che non riconosca questo”.  Il ministro ha sottolineato però che serve “lavorare, con grande insistenza, con stretta collaborazione con le Regioni, perché questo 85% non è omogeneo su piano nazionale, ma ci sono differenze molto significative”. L’obiettivo deve essere che “questo numero possa salire di molto”.

Ritorno a scuola: le ipotesi per settembre

Nonostante i numeri relativi alla vaccinazione siano incoraggianti, l’avanzare della variante Delta rende difficile capire cosa a settembre, quando milioni di alunni saranno a chiamati a tornare sui banchi di scuola. In aula sarà difficile che si faccia a meno di distanziamento e mascherine e serviranno comunque spazi larghi, oltre che ingressi scaglionati. Il problema dell’affollamento non riguarda, inoltre, solo le classi, ma anche i mezzi di trasporto, indispensabili per arrivare a scuola e luoghi in cui il rischio di assembramenti è inevitabile.

Nelle scorse ore comunque il CTS è stato chiamato a fornire una precisazione sul rientro in presenza di settembre.  Secondo quanto riportato da Il Giornale, gli scienziati continuano ad essere rigidi sull’uso della mascherina che continuerà a essere obbligatoria, ma sono invece più possibilisti per quanto riguarda il distanziamento: può essere abolito se gli insegnanti saranno tutti vaccinati. In caso contrario, il metro di distanza tra un banco e l’altro si dovrà continuare a rispettare.

Il Comitato Tecnico Scientifico si rivolge soprattutto agli oltre 200mia tra docenti e Ata che devono essere vaccinati. Saranno le regioni, a seconda dei risultati conseguiti dalla campagna vaccinale, a decidere in autonomia.

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