Ritorno a scuola, Miozzo (Cts): ‘Prove generali con la Maturità’. Le raccomandazioni

Se avessimo riaperto tutte le scuole a meta maggio, l’R con t da 0,67 sarebbe passato a 1 e 33. La decisione presa dal governo è stata di chiudere le scuole e monitorare l’andamento. I paesi che hanno riaperto – come Germania, Francia e Israele – hanno visto pochi giorni dopo la riapertura focolai epidemici che hanno imposto la richiusura delle scuole”. È quanto affermato da Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, nel corso dell’audizione dello scorso 10 giugno presso la Commissione VII Cultura, Scienza e Istruzione.

Maturità 2020: prove generali di rientro

Ribadito il fatto che l’esame di maturità 2020 che prenderà il via il prossimo 17 giugno costituirà una sorta di prova di riapertura in vista del ritorno ufficiale sui banchi di settembre prossimo: “Il primo test che verrà fatto è quello degli esami di Stato, dal 17 giugno: su questo abbiamo impostato una importante analisi, sulla base dei numeri forniti dal ministero, sono state fatte tutte le valutazioni sul livello di rischio a scuola: è un rischio medio basso, se integrato di aggregazione è medio alto. Per i disabili si può esonerare lo studente dalla presenza. Il tema del distanziamento prevede che tra i membri della commissione vi sia un distanziamento di 2 metri e così tra commissione e candidato”.

Ritorno a scuola: le raccomandazioni del Cts

Proprio per quanto riguarda invece il ritorno a scuola vero e proprio, Miozzo ha dichiarato: “A settembre ci sarà un movimento di 9 milioni di studenti, operatori della scuola e le famiglie: il consiglio è suggerire un differenziamento dell’inizio delle lezioni, l’ingresso e l’uscita per evitare gli assembramenti; ridurre al minimo la presenza di genitori e soggetti estranei nelle scuole; rimodulazione delle aule per assicurare 1 metro di distanziamento; privilegiare gli spazi esterni. Un tema importante è il momento della mensa che rischia di creare difficoltà”. 

Tra i principi cardine per un ritorno a scuola in sicurezza, il Cts raccomanda:

– Distanziamento fisico;
– Utilizzo della mascherina (chirurgica per personale docente e non; di comunità per gli studenti). La mascherina non è obbligatoria per i bambini sotto i 6 anni,  per i quali il Comitato chiede comunque il risciacquo dei giochi con prodotti specifici;
– Igiene degli ambienti, personale, delle mani.

Precondizione per la presenza a scuola di studenti e di tutto il personale:

– l’assenza di sintomatologia respiratoria o di temperatura superiore a 37.5°C;
– non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni;
– non essere stati a contatto con persone positive negli ultimi 14 giorni.

All’ingresso della scuola NON è necessaria la rilevazione della temperatura.

Le raccomandazioni per evitare assembramenti

Dato l’impatto degli spostamenti correlati con la mobilità degli studenti dei grandi centri urbani valutare, per le scuole secondarie di II grado, la differenziazione dell’inizio delle lezioni.

– Differenziare ingresso e uscita anche attraverso scaglionamento orario.
–  Ridurre al minimo la presenza di genitori o loro delegati nei locali della scuola.
– Rimodulare il layout delle aule per assicurare 1 metro di distanziamento interpersonale
– Prevedere percorsi e segnaletica negli altri spazi comuni.
–  Privilegiare spazi esterni per attività didattiche– per attività motoria svolta al chiuso assicurare 2 metri di distanziamento.
–  Per il consumo del pasto organizzare turnazioni e/o lunch box in classe.

Le raccomandazioni igienico-sanitarie

– Assicurare l’igiene degli ambienti.
– Rendere disponibili prodotti igienizzanti per l’igiene delle mani nelle aule e in più punti dell’edificio scolastico.
– Garantire che il personale e gli alunni indossino una mascherina.
– Gestione dei casi sintomatici a scuola.
– Assicurare specifiche misure per bambini con disabilità.
– Assicurare in strutture che ospitano bambini al di sotto dei 6 anni il risciacquo anche degli oggetti che possono essere portati alla bocca dai bambini (es. giocattoli).
– Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei 6 anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti (DPCM 17/05/2020).

Aprea: ‘Su sicurezza Cts scarica responsabilità su DS e famiglie’

“Esprimiamo sconcerto e preoccupazione per le dichiarazioni che il Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Miozzo ha pronunciato durante un’audizione in Commissione Cultura a Montecitorio.  Rispetto alla rilevazione della temperatura all’ingresso della scuola ha ribadito che sarà responsabilità delle famiglie e rispetto alle condizioni di salute (positivi o negativi) ed i contatti avuti dai docenti e dagli studenti basteranno autocertificazioni, passando il cerino acceso nelle mani dei dirigenti scolastici”. Ad affermarlo in una nota è Valentina Aprea, deputata di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Istruzione del movimento azzurro.

“Perché non usare termoscanner? Perché non provvedere a ‘testare’ e a ‘tracciare’ chi entra nelle scuole? Dove sono i presidi sanitari? E poi sulle mascherine, il CTS ha ribadito l’obbligo di quella chirurgica per i docenti ed ha parlato di mascherine ‘di comunità’ per gli alunni, fatte in casa, che procurano tutti i disagi delle altre mascherine, ma non proteggono per nulla. E tutto questo anche per i bambini dai 6 ai 10 anni che rimangono a scuola per 8 ore Una follia!”.

“Una follia – continua Aprea – anche pensare di continuare a misurare la distanza tra i banchi (da 1 a 2 metri) senza immaginare soluzioni diverse e soprattutto senza aver tuttora destinato i finanziamenti per gli interventi urgenti di edilizia scolastica. Ed infine, quello che inquieta maggiormente è che il CTS non ha previsto di accompagnare il rientro a scuola dei nostri ragazzi con equipe psicopedagogiche e corsi di prevenzione e sicurezza per docenti, studenti e famiglie. Forza Italia chiederà di audire nuovamente la Ministra Azzolina e il Ministro Speranza per sapere come intendano recuperare questi ritardi, quali azioni intendano promuovere e con quali finanziamenti per poter riaprire le scuole ed aiutare a non sovraccaricare di responsabilità dirigenti, docenti e famiglie”.