Ritorno a scuola, Aprea (FI): ‘Decidano Dirigenti scolastici e territori’

“La montagna ha partorito il topolino. A distanza di due mesi dalla sospensione delle lezioni in presenza nelle scuole secondarie superiori, il Governo prevede la ripresa delle lezioni a scuola il 7 gennaio 2021 per una percentuale del 75% di studenti. E in più parla genericamente di prima fase. E’ ora di dire basta a questo pressapochismo istituzionale giocato
sulla pelle dei ragazzi, dei docenti e delle famiglie, che rischiano di andare tutti in tilt con questi continui stop and go. Al netto dell’apertura o della chiusura, cosa ha fatto il Governo in questi mesi?”. Se lo chiede Valentina Aprea, deputata di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Istruzione del movimento azzurro.

“Forza Italia ha da sempre ribadito la necessità di ritrovare una normalità istituzionale con riferimento alla frequenza degli studenti italiani, ma la risposta non può essere una percentuale, del 50 o del 75% – afferma Aprea -. Abbiamo visto che cosa è successo con le presunte soglie di affollamento nei trasporti, dall’80 al 50%. Non hanno funzionato, come non funzionerà questa indicazione tassativa del 75%. E poi per quanto tempo?Il Governo lasci decidere alle scuole e ai territori, ora con il coordinamento delle sedi prefettizie, le soluzioni migliori per garantire apprendimenti continuativi di qualità in presenza e a distanza”.

“E poiché il rischio del contagio potrebbe perdurare, organizzi presidi sanitari territoriali per la prevenzione e cura del contagio.Andare a scuola in questa fase significa infatti convivere con il virus, abbassando i rischi conseguenti. Perché questo avvenga occorrono termo scanner per la misurazione della temperatura corporea all’ingresso e tamponi rapidi per il personale scolastico e gli studenti ed i relativi tracciamenti, oltre alle dotazioni di tutti gli altri strumenti di prevenzione
(mascherine e gel igienizzanti). Ovviamente anche il trasferimento da e per la scuola deve essere effettuato in sicurezza con mezzi aggiuntivi che riducano il numero dei passeggeri negli orari di lezione. Al Governo – conclude la deputata di Forza Italia – chiediamo azioni e finanziamenti e non ‘editti’. E’ quello che deve prevedere ora e subito la Legge di Bilancio, come indicato dalle nostre proposte emendative. Il Governo ci ascolti o i nostri studenti perderanno colpevolmente un altro anno di studio”.