Riforma reclutamento, FISH: ‘Mette a rischio l’inclusione’

Esiste il bisogno specialmente per i docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado di una seria formazione iniziale sulla pedagogia e sulle metodologie didattiche generali e speciali per gli alunni e le alunne con disabilità. Ciò al fine di evitare la continua delega ai docenti di sostegno dei progetti per il sostegno all’inclusione scolastica. Per questo, alla fine dello scorso anno, la Federazione Italiana Per il Superamento dell’Handicap aveva presentato anche una proposta di legge che era stata recepita dal Sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso.   Ora, la stessa Federazione mostra tutto il proprio disappunto, dopo la notizia appresa da fonti di stampa secondo cui il 21 aprile dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei Ministri una nuova riforma della scuola, la quale, come è previsto dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, dovrebbe andare definitivamente in vigore entro l’estate“. Così la Federazione italiana per il superamento dell’handicap (FISH) critica il Ministero dell’Istruzione per non aver convocato l’Osservatorio sull’inclusione scolastica prima dell’ok al decreto.

Siamo doppiamente indignati – commenta il presidente della FISH, Vincenzo Falabella – perché non solo il Ministero prima di pubblicare il decreto legge ha incontrato soltanto i sindacati, senza convocare ancora l’osservatorio sull’inclusione scolastica, cioè l’organismo dove sono presenti le principali associazioni e federazioni nazionali di persone con disabilità. Ma anche perché, dopo aver letto la bozza del decreto legge siamo sorpresi dal fatto che si riservino solo 30 Crediti formativi come preparazione obbligatoria per tutti gli attuali docenti, (e non 60) e, senza prevedere alcun accenno a quanto richiesto, dalla FISH, invece, nella proposta di legge che abbiamo presentato alla fine dello scorso anno”.

In tutti i casi, prosegue Falabella, “Siamo ancora più amareggiati perché in tal modo si sta violando totalmente la Convenzione ONU che impone alle pubbliche Autorità l’obbligo di sentire le associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità prima dell’emanazione di atti che le riguardino“. E  conclude: “Continuando a perpetuare lo strumento della delega ai docenti di sostegno del progetto di inclusione scolastica, si sta tradendo alla radice i cinquant’anni di storia dell’inclusione scolastica italiana di cui tanto ci gloriamo”.

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