Rientro in classe in cinema, teatri e musei. Spazi alternativi che non possono valere per tutto l’anno

Tra le proposte alternative alle aule con capienza non conforme ai nuovi parametri ritorna l’ipotesi di utilizzare cinema, teatri e caserme. L’idea, lanciata un mese fa, sembrava abbandonata o, comunque, da far valere non in modo sistematico per tutti i 200 giorni di lezione previsti a calendario. Invece, è di qualche ora fa l’annuncio da parte della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina della proposta di un protocollo con il ministro Franceschini per utilizzare biblioteche, archivi, musei e altri luoghi culturali. Inoltre sembra tuttora valida l’ipotesi di utilizzare anche cinema e caserme dismesse.

È indubbiamente apprezzabile la volontà ministeriale di integrare le ricerche per il reperimento di nuovi spazi di spettanza degli Enti Locali cui la legge sull’edilizia scolastica (n. 23/1996) affida la competenza per gli edifici scolastici e che da giorni sono alla ricerca di spazi alternativi.

Ma crediamo sia di difficile applicazione l’ipotesi di utilizzare gli spazi culturali, soprattutto per soluzioni che devono avere carattere strutturale, cioè con utilizzo funzionale e sicuro per accogliere per l’intero anno scolastico le classi.

Peraltro, ammessa l’idoneità di spazi alternativi in quei luoghi culturali senza che si debba procedere a sostanziale adattamento, occorre considerare che molti spazi culturali sono già attivi per le loro finalità istituzionali.

Per cinema e teatri, invece, non si vede realisticamente come possano offrire soluzioni adeguate, per non parlare di caserme dismesse o scuole attualmente non funzionanti, perché queste dovrebbero essere ripristinate e messe a norma in modo adeguato in tempi che richiederebbero mesi di lavoro e spese consistenti.

Occorre forse guardare anche a soluzioni più abbordabili, come, ad esempio, l’impiego di aule delle scuole paritarie o di istituti che svolgono attività formative.

È di pochi giorni fa l’iniziativa del vicariato di Roma di proporre ai parroci della capitale di mettere a disposizione delle scuole statali i locali necessari.

E manca un mese e mezzo alla riapertura delle scuole, un periodo prevalentemente dedicato alle ferie sia per i dirigenti scolastici, per le segreterie delle scuole, nonché per il personale degli uffici tecnici degli Enti locali.