Riduzione compensi dirigenti scolastici per progetti in attuazione del PNRR. CISL Scuola: ‘Il Ministro si impegni per modifica per via normativa’

Dopo mesi di richieste di chiarimenti e confronti tra le organizzazioni sindacali e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, arriva una risposta ufficiale sulla questione del compenso dei dirigenti scolastici nell’ambito dei progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tuttavia, la decisione del Ministero, pur portando una certa chiarezza, ha suscitato numerose polemiche tra i sindacati e gli stessi dirigenti scolastici.

Il Ministero, infatti, ha chiarito che sui compensi PNRR dei dirigenti scolastici si applicherà una trattenuta del 20% destinata a un fondo regionale o nazionale, a partire dal 1° settembre 2023, come previsto dall’art. 19 del CCNL Area V. Sebbene il parere del Ministero sottolinei che non esista un obbligo per il dirigente scolastico di accettare incarichi aggiuntivi, la situazione rimane particolarmente confusa. Infatti, proprio l’obbligatorietà della partecipazione ai progetti PNRR era stata evocata in precedenti comunicazioni, anche con minacce di commissariamento per chi non avesse rispettato le disposizioni.

I sindacati, e in particolare la CISL Scuola, hanno da tempo sollevato il problema del trattamento economico legato ai progetti PNRR. Diverse richieste di modifica normativa sono state presentate, ma senza esito. Infatti, la proposta della CISL di trattare i progetti PNRR come i PON (Programmi Operativi Nazionali), con un trattamento simile in termini di compensi, è stata respinta. “È inaccettabile che un impegno così gravoso e fondamentale per il sistema scolastico venga trattato in questo modo”, ha dichiarato Paola Serafin, segretaria nazionale e coordinatrice DS CISL Scuola. La critica principale riguarda la mancanza di un vero e proprio riconoscimento dell’impegno dei dirigenti scolastici e la difficoltà nell’avere risposte concrete prima dell’avvio dei progetti. Inoltre, la decisione di trattenere il 20% sui compensi rischia di alimentare un fondo che, benché ripartito tra i dirigenti, non risolve la questione di un giusto riconoscimento economico.

La richiesta del sindacato è chiara: il Ministro dovrebbe intervenire con urgenza per modificare la normativa e risolvere quella che viene definita una “indecorosa vicenda”. La CISL Scuola ha anche richiesto il ritiro della nota ministeriale, accusando la Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie di aver tardato troppo nel fornire chiarimenti. Per i dirigenti scolastici, infatti, la risposta è arrivata quando ormai erano già impegnati nei progetti, senza alcuna possibilità di valutare in anticipo le implicazioni economiche.

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