Ricorso contro il piano programmatico: ben più di un’ipotesi di sospensiva

Il Tar del Lazio dovrà esaminare prossimamente due paralleli ricorsi contro i provvedimenti di attuazione delle riforme Gelmini: uno contro la circolare delle iscrizioni da parte del sindacato Cgil-scuola e un altro contro il piano programmatico da parte di Cidi, Cgd e 126° circolo didattico di Roma. Il primo ricorso, a quanto sembra, punta ad ottenere l’immediata sospensiva della circolare, mentre il secondo, invece, punta molto più lontano per ottenere, mediante l’annullamento del piano programmatico, anche l’annullamento, con conseguente radicale revisione, dei regolamenti attualmente in fase di definizione bloccando in tal modo sostanzialmente l’intera attuazione della riforma.

Il ricorso contro il Piano viene argomentato con due tipologie di motivazioni e con un’incidentale e subordinata richiesta di rinvio alla Corte Costituzionale della medesima norma di legge (l’art. 64) che lo ha previsto.

Le due tipologie di motivazioni riguardano rispettivamente le presunte “violazioni per eccesso di delega nella delegificazione” (il potere di abrogare e modificare leggi esistenti), “quindi in violazione dello stesso art. 64; e la violazione delle norme costituzionali in materia di legislazione concorrente e di attribuzione delle correlate competenze amministrative” (in materia di organizzazione scolastica Stato e Regioni, secondo l’art. 117 della costituzione, hanno poteri concorrenti).

Il ricorso contro il Piano programmatico non presenta una richiesta di sospensiva preventiva all’annullamento ma, si precisa, ha comunque “tutte quelle caratteristiche di urgenza segnalate dai gravi danni che rischiano di arrecare alla scuola le misure in esso contenute“.

Il commento al ricorso lascia intendere, infine, che la sua portata va ben oltre la semplice previsione di richiesta di sospensiva tanto da determinare, se accolto, una fase molto critica per il futuro della riforma Gelmini, con un ulteriore seguito di impugnative dei Regolamenti approvati nel frattempo.