Ricciardelli: portare l’istruzione tecnica al 50%

In un’ampia intervista – che si può leggere integralmente cliccando qui – sul mismatch scuola-lavoro, rilasciata al periodico lecchese online Larionews.it, l’ing. Valerio Ricciardelli, noto esperto di Technical Education, parte anche dalle cifre fornite da Tuttoscuola relative alla crisi demografica che sta svuotando le scuole italiane (“Questo fenomeno è iniziato con le scuole dell’infanzia, e inevitabilmente si estenderà alle scuole primarie e secondarie”, prevede il direttore Giovanni Vinciguerra) per giungere alla conclusione che il fenomeno del mismatch potrà essere risolto alla radice solo se si invertirà la tendenza alla crescita dei licei a scapito degli istituti tecnici portando l’iscrizione a questi ultimi al 50% dall’attuale poco più del 30%.

A sostegno della sua tesi Ricciardelli cita l’articolo di Romano Prodi, pubblicato nel gennaio del 2016 sul Sole 24 Ore, nel quale l’ex presidente del Consiglio e presidente della Commissione UE aveva scritto, a proposito della mancanza di tecnici e delle relative conseguenze, quanto segue:

Il nostro Paese ha bisogno di un forte rilancio dell’istruzione tecnica. Oggi siamo di fronte a un vero e proprio dramma: i nostri Istituti tecnici, che hanno formato la classe dirigente dando certamente un forte impulso al nostro sistema industriale vivono una profonda crisi. Dal 1990 sul totale dei diplomati della scuola secondaria gli allievi degli istituti tecnici sono passati dal 44% al 35% (oggi sono ulteriormente scesi, nota Ricciardelli), mentre quelli dei licei sono passati dal 30% al 45%: un calo drammatico dell’istruzione tecnica. Occorre mettere in chiara luce le cause di questo fenomeno”.

E ancora: “La prima causa è la mentalità dei genitori che erroneamente ritengono gli istituti tecnici scuole di serie B. Sentire genitori che si vergognano del figlio che fa la scuola tecnica, che io ritengo essere il futuro del Paese, per me è causa di sconforto nei confronti della nostra Italia. La seconda causa è la scarsità di analisi e di attenzione su questo fenomeno. La terza causa riguarda lo stato dell’istruzione tecnica superiore, un problema irrisolto, dove l’università ha fortemente contribuito a soffocare l’autonomia di un percorso di formazione superiore stabile e di sistema, da affiancare ai percorsi universitari, così come è stato fatto in tutti i paesi evoluti, a partire dalla Germania”.

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