Revisione del dimensionamento prima condizione per riformare il sistema

Nel corso degli ultimi decenni la scuola è stata spesso il salvadanaio dello Stato e, con la formula ipocritica della sua razionalizzazione, ha visto lentamente aumentare il numero di alunni per classe e accorpare più scuole sotto una stessa direzione, con risparmi minimamente reinvestiti nell’istruzione.

Attraverso il dimensionamento, a sostanziale invarianza dell’entità della popolazione scolastica, in nome dell’autonomia le istituzioni scolastiche sono state ridotte di quasi un quarto, attestandosi attualmente a poco più di 8.200.

Sempre in nome della razionalizzazione, oltre 300 di queste istituzioni scolastiche, considerate sottodimensionate, sono state private di dirigenti scolastici e DSGA titolari.

Il carico organizzativo e gestionale della dirigenza scolastica è aumentato a dismisura con connesse responsabilità inversamente proporzionali alla retribuzione, in ragione della quale i dirigenti scolastici sono in fondo alla scala retributiva della dirigenza pubblica e ai primi posti per numero di dipendenti e per carichi onerosi di responsabilità (sicurezza compresa). Si veda a riguardo il dossier “La scuola che soffre/1. DIRIGENTI, CHE STRESS. Allarme presidi: troppi alunni e troppe incombenze”

La revisione del dimensionamento (drastico abbassamento dei livelli di popolazione scolastica per istituzione) non deve, però, essere finalizzata alla revisione delle responsabilità dirigenziali (che verrebbero come conseguenza), bensì a rendere efficiente la gestione, l’impiego delle risorse umane e strumentali, il controllo e la valorizzazione del personale, le interazioni con il territorio e un funzionale rapporto scuola-famiglia.

È opportuno inoltre che ogni istituzione scolastica, indipendentemente dalla sua dimensione, possa disporre di DS e DSGA  titolari.

In particolare il ridimensionamento delle istituzioni scolastiche consentirebbe un rapporto più attento alle esigenze e alle vocazioni del territorio con particolare riferimento al tempo scuola nel primo ciclo e all’istruzione tecnica e professionale