Responsabilità dei DS per la sicurezza: sempre più urgente una modifica normativa

Una settimana fa l’Inail ha comunicato che i datori di lavoro, a certe condizioni, non sono penalmente e civilmente responsabili dei danni alla salute in caso di contagio delle persone che si trovano nei luoghi di lavoro: “Il datore di lavoro risponde penalmente e civilmente delle infezioni di origine professionale solo se viene accertata la propria responsabilità per dolo o per colpa”. Tuttoscuola ha immediatamente rilevato che la questione riguardava direttamente anche i dirigenti scolastici, in quanto datori di lavoro e assoggettati agli obblighi per la sicurezza e per la salute nei luoghi di lavoro secondo il decreto legislativo n. 81/2008.

L’INAIL ha successivamente diramato anche una circolare che indica dettagliatamente le tipologie di situazioni in cui il datore di lavoro può trovarsi nei casi di danni alla salute causati dal Covis-19 negli ambienti di lavoro.

I sindacati dei dirigenti scolastici, pur apprezzando il chiarimento dell’Istituto nazionale contro gli infortuni sul lavoro, non si accontentano però dell’orientamento espresso: vogliono di più in termini di norma di legge.

La Cisl scuola ritiene che una revisione normativa della responsabilità dei dirigenti scolastici in materia di sicurezza (d.lgs. 81/2008) sia una condizione imprescindibile per il ritorno nelle aule e per lo svolgimento dell’Esame di Stato.

Il quadro normativo pre-emergenza – osserva il sindacato della Gissi in un suo comunicato – era già incongruo, con una pesante e grave confusione di responsabilità tra enti locali e dirigenti scolastici, impropriamente individuati come datori di lavoro per le responsabilità connesse alle strutture e agli impianti, di proprietà degli enti locali. Ora il problema è addirittura ulteriormente aggravato sia per le problematiche legate alle misure anti-contagio da Covid 19 sia rispetto all’eventualità di ristrutturazioni per la riapertura a settembre delle sedi scolastiche. Si ipotizza persino di dover utilizzare spazi usualmente non dedicati all’istruzione, senza indicare chi dovrebbe assumere la responsabilità dell’idoneità degli spazi. Tutto ciò non è assolutamente tollerabile.”

La Cisl Scuola ricorda di avere siglato responsabilmente, insieme ad altre organizzazioni sindacali, il protocollo per la sicurezza nelle aule scolastiche, nel caso in cui l’esame di Stato si svolga in presenza. Ora tocca al Governo e al Parlamento dimostrare la stessa responsabilità.

Le modifiche da introdurre nel quadro normativo devono tenere conto dell’emergenza in corso ma devono anche risolvere, una volta per tutte, le incredibili ed inaccettabili contraddizioni che hanno reso le procedure per la sicurezza nelle scuole insostenibili.

“Non è ipotizzabile – afferma perentoriamente la Cisl scuola – una responsabilità del datore di lavoro per rischio di contagio, quando ci si è attenuti ai protocolli di sicurezza. È davvero chiedere l’impossibile. Tale precisazione non va data solo a parole ma deve essere fornita da chi ha la responsabilità di farlo. La questione riguarda tutti i datori di lavoro e quindi anche i dirigenti scolastici. E non basta una circolare. Il legislatore non può assolutamente sottrarsi alle proprie responsabilità. Deve essere pertanto estesa anche ai dirigenti scolastici l’ipotesi di intervento legislativo di cui ha parlato il direttore generale dell’INAIL, dott. Lucibello, durante l’audizione del 19 maggio presso l’11a Commissione del Senato”.

L’occasione per un intervento normativo risolutivo può venire dalla conversione del DL 22 sulla scuola attualmente in fase di approvazione in Senato.