Renzi/2. Governo a caccia di risorse

Se dovessero trovare conferma le notizie che circolano sui tagli pesantissimi a scuola, università, ricerca e Afam, saremmo di fronte a decisioni gravissime che metterebbero in soffitta tutte le promesse fatte dal Governo Renzi (…) e alla fine le uniche cose che rimangono sono la cancellazione degli scatti, una idea di istruzione piegata alle logiche del mercato, la competizione individuale e l’autoritarismo”. È questo il tenore della dura nota diffusa da Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil, alla vigilia di una settimana importante che inizia con la Direzione del Pd (lunedì), decisiva per la sorte del decreto Lavoro e per gli equilibri tra le componenti all’interno del partito.

Tra le materie di rilevanza politica in discussione c’è con crescente evidenza la politica scolastica, perché l’operazione di stabilizzazione di 150.000 precari (nonché di assunzione di altri 40.000 docenti per concorso) va finanziata con risorse che restano ancora da individuare, ma su cui circolano voci insistenti.

Si dice che il miliardo di euro che servirà per realizzare l’operazione sarà ricavato applicando alcune previsioni della spending review al bilancio del Miur: 400 milioni deriverebbero da tagli a università e ricerca (il presidente della Crui Paleari protesta: ma quale ‘spending review: “qui si taglia e basta”), mentre un centinaio di milioni sarebbero ‘risparmiati’ tornando di nuovo alle commissioni di maturità formate da docenti tutti interni, tranne il presidente. Ci sarebbe inoltre la riduzione di oltre ottomila unità tra il personale tecnico-amministrativo delle scuole ottenuta aumentando il grado di informatizzazione delle procedure amministrative e altre misure di “razionalizzazione” non precisate.

Quanto basta (e avanza) per suscitare l’allarme delle università e dei sindacati. Anche su questo Matteo Renzi e il suo governo hanno interesse a fare chiarezza. Presto.