
Renzi: servono mille innamorati della scuola…
Chi saranno i mille (una citazione risorgimentale?) che affiancheranno il governo di qui a febbraio, nel lavoro “difficile ma entusiasmante di confrontarsi con le decine di migliaia di contributi arrivati in risposta alla nostra richiesta di commentare, integrare, contestare le proposte della riforma della ‘Buona scuola’”? Ne ha parlato il premier Matteo Renzi sabato scorso in occasione del convegno promosso dal Pd sul piano ‘La Buona Scuola’: “Abbiamo bisogno di almeno mille persone in Italia innamorate della scuola che ci affianchino con il loro entusiasmo e il loro amore per la scuola per portare fino in fondo questa riforma”.
Renzi non è entrato in dettagli: mille, a ben vedere, sono anche i membri del Parlamento, che sarebbero i più titolati a occuparsi della Grande Riforma della scuola, ma certamente Renzi non pensa a loro. Pensa piuttosto, par di capire, a una task force informale di esperti, consulenti, rappresentanti dell’associazionismo professionale, tecno-burocrati ministeriali di ultima generazione, opinion leaders, che aiutino il governo in due operazioni.
La prima, di qui a febbraio 2015, è quella di interpretare i dati emersi, e anche quelli sommersi (come la scarsa partecipazione attiva di buona parte dei potenziali interessati), nella fase di consultazione su ‘La Buona Scuola’, individuando i punti forti e quelli deboli della proposta governativa (tra i quali è probabile che compaia, stando alle indiscrezioni circolanti, quello riguardante la carriera dei docenti).
La seconda operazione, la più impegnativa, sarà quella di assistere il governo per quanto riguarda il da farsi: non tanto il decision making, che certamente un decisionista come Matteo Renzi riserverà a se stesso (scelta degli strumenti operativi: leggi, decreti) quanto il policy making, le misure volte a rilanciare la scuola, la sua qualità, credibilità, efficienza, equità sociale. Insomma la sua immagine e la sua missione nella società italiana.
Se questo piano ambizioso avrà successo, si potrà parlare di una nuova ‘impresa dei mille’…
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