Regno Unito/2. Priorità per l’edilizia o per i docenti?

Sulla stretta correlazione tra la qualità dell’ambiente e i risultati scolastici è in corso tuttavia un vivace dibattito. Un esperto del problema, il prof. Chris Husbands, preside dell’Institute of Education di Londra, non ne è così sicuro.

“Quel che sappiamo con certezza è che la cattiva condizione degli edifici influisce negativamente sull’apprendimento, ma non sappiamo con altrettanta certezza se e quanto la qualità dei risultati migliori a seguito del miglioramento delle strutture“. Molto, comunque, dipende dagli insegnanti, come mostrano altre ricerche: se sono bravi, ottengono buoni risultati a prescindere dall’ambiente in cui operano. Se sono di qualità media l’efficacia delle loro prestazioni può essere influenzata in maggior misura dall’ambiente in cui operano.

A quale investimento, dunque, dare la priorità? Alle strutture o alla formazione dei docenti? Negli anni sessanta e settanta dello scorso secolo fu fatto in Gran Bretagna un grande sforzo per migliorare la qualità dell’edilizia abitativa, che era mediamente in condizioni peggiori dell’edilizia scolastica, ma poi la situazione è cambiata fino a capovolgersi, e ora molte scuole perdono il confronto. Per questo il governo laburista era corso ai ripari. Ma quello conservatore, che in campagna elettorale aveva puntato prioritariamente sul miglioramento della qualità dell’insegnamento, ha colto l’occasione della manovra finanziaria per silurare il programma di edilizia scolastica del governo precedente. Bisognerà ora vedere se i soldi così risparmiati saranno spesi per la formazione dei docenti.