Regno Unito: Michael Gove nuovo ministro dell’educazione

Michael Gove, parlamentare del partito conservatore, già responsabile dell’educazione nel gabinetto ombra formato dai Tories quando stavano all’opposizione, è il nuovo ministro (Education Secretary) nel governo presieduto da David Cameron e sostenuto dall’inedita coalizione formata dai conservatori e dai liberal-democratici di Nick Clegg, l’uomo nuovo di queste elezioni, nominato vice primo ministro.

I due partiti, dopo una breve trattativa (brevissima se confrontata con i tempi lunghi cui siamo abituati in Italia), hanno definito un programma di massima per l’attività del governo nei diversi settori, e anche in quello dell’educazione.

Sulla politica scolastica peraltro (a differenza che su altri temi, come la politica estera o monetaria) esistevano già affinità tra i due partiti, e questo dovrebbe facilitare l’azione del nuovo titolare del ministero, che si chiamerà semplicemente Department for Education, e non più Department for Children, Schools and Families, come durante il governo laburista.

Un importante punto di convergenza è, per esempio, il diritto allo studio: sia i conservatori che i liberal-democratici avevano promesso, in campagna elettorale, consistenti interventi finanziari a sostegno degli alunni in difficoltà (“pupil premium“), e in particolare delle scuole che accolgono allievi con disabilità.  

Un punto in discussione è quello che riguarda la possibilità per i genitori e altre associazioni di avere più voce in capitolo nella gestione delle scuole pubbliche, cioè nella nomina degli amministratori (providers) e anche nella organizzazione dei piani di studio. La politica di liberalizzazione sostenuta dai conservatori (“free school” policy) non convince i liberal-democratici, che hanno fatto sapere che si opporrebbero alla “privatizzazione” della scuola pubblica, che deriverebbe, per esempio, dalla ventilata (dai conservatori) fuoruscita delle scuole dal controllo della LEAs (autorità educative locali).