Reclutamento e merito: uno scambio per ottenere il via libera alla Buona Scuola?

Nei piani della Buona Scuola sono previste due operazioni di massa per la cui attuazione sono chiamati in causa direttamente i sindacati. Parliamo, da una parte, del reclutamento dei 148 mila docenti con svuotamento contestuale delle GAE e, dall’altra, della premialità per merito a favore di mezzo milione di insegnanti con azzeramento completo delle anzianità.

Non vi è dubbio che sulla prima operazione, il reclutamento di massa, i sindacati non potranno non essere d’accordo, considerato che forse nemmeno speravano in una soluzione del problema così radicale e rapida. Disco verde assicurato, anche se vi potrebbe essere il tentativo di allargare la platea dei beneficiari.

Invece per la premialità dei due terzi dei docenti, accompagnata dal superamento delle anzianità, potrebbero esserci resistenze con disco quanto meno giallo, pronto a scattare sul rosso.

Per i sindacati, infatti, non è certamente gradita l’idea di “punire” un terzo della categoria, privandolo di qualsiasi forma di aumento stipendiale periodico (per anzianità e per merito).  

Potrebbe esserci il tentativo, ad esempio, di ridurre il numero dei beneficiari per assicurare qualche forma di riconoscimento dell’anzianità per tutti.

È pensabile, comunque, che il Governo metterà sul piatto del confronto le due operazioni per uno scambio: il reclutamento totale come lasciapassare per il merito.

Per questo tacito scambio, non sarà indifferente lo strumento che il Governo vorrà adottare per l’operazione della premialità: via contrattuale o via legislativa.

Se dovessero emergere rigidità da parte sindacale, il Governo potrebbe far balenare l’adozione dello strumento di modifica di carriera per via legislativa aperto ad altre modifiche: il sindacato vedrebbe pesantemente ridotto il proprio ruolo.