Reclutamento, Bianchi: ‘Puntare molto sulle competenze’. Verso l’addio ai 24 CFU?

Quale faccia avrà la formazione che permette di accedere all’assunzione a tempo indeterminato come insegnante nella scuola pubblica? A questa domanda ha provato a rispondere il ministro Patrizio Bianchi: “Per quanto concerne la scuola primaria preciso che c’è già una laurea abilitante, ma in generale per il reclutamento stiamo lavorando puntando molto sulle competenze, che poi sono quelle pedagogiche della professione insegnante”

Già nelle scorse settimane il ministro Bianchi aveva detto parlando dei 24 Cfu, che “noi abbiamo oggi nel nostro ordinamento due lauree abilitanti per l’infanzia e per la primaria mentre chi fa una scelta disciplinare deve recuperare successivamente le competenze pedagogico didattiche; e invece dobbiamo creare dei percorsi che abbiano sin dall’inizio queste competenze per chi vuole fare l’insegnante”. 

I 24 Cfu, i crediti formativi universitari, da acquisire studiando discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche, utili per accedere all’insegnamento tramite concorso ordinario, potrebbero dunque avere i giorni contati: per assumere di ruolo nuovi docenti vogliamo attuare una “selezione basata, non solo su competenze strettamente disciplinari, ma anche su competenze provenienti dal tirocinio”, ha detto infatti Bianchi. E lo stesso Ministro in estate era stato ancora più definitivo: “I crediti formativi – aveva dichiarato – non rappresentano il modello più corretto per diventare insegnante”. 

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