Rapporto Fondazione “G. Agnelli”/1: le azioni di valutazione dell’istruzione

Il rapporto “La valutazione della scuola. A che cosa serve e perché è necessaria”, presentato lo scorso 19 febbraio dalla Fondazione “G. Agnelli”, è stato un’occasione di discussione, di approfondimento e di riflessione su quella che è una sfida da affrontare. Ma siamo pronti?  Siamo ad un punto di svolta, alle porte di una seconda fase? Le premesse per un cambiamento di rotta che accompagni l’esaurirsi di una fase e il contestuale avvio di un sistema di valutazione nazionale ci sono a condizione che tutti abbiano la consapevolezza che le cose importanti non sono quelle che convengono ma quelle che costano sul piano dei comportamenti professionali. 

Per costruire finalmente in Italia un Sistema nazionale di valutazione efficace e condiviso dal maggior numero possibile di insegnanti bisogna partire dal Regolamento (dpr 80/2013) approvato nella primavera scorsa, andando però oltre i suoi limiti, correggendone i punti deboli, vaghi o irrisolti. Con una consapevolezza che insieme è una preoccupazione: questa potrebbe essere l’ultima occasione per dare alla scuola italiana un potente strumento di diagnosi, premessa indispensabile per comprenderne le criticità e dare vita a politiche di miglioramento”.

Così Andrea Gavosto ha riassunto il senso più “politico” di un sistema nazionale di valutazione che dovrebbe concentrarsi soprattutto su due livelli: la valutazione del sistema scolastico e la valutazione delle singole scuole.

La valutazione di sistema serve a verificare il livello raggiunto dalla scuola italiana rispetto ad obiettivi fondamentali (ad esempio, la crescita del livello medio degli apprendimenti, la riduzione della dispersione, il contenimento dei divari scolastici fra le diverse regioni), a misurare nel tempo l’efficacia delle politiche di riforma avviate dai governi, a confrontare i risultati del nostro sistema d’istruzione con quelli degli altri paesi.

La valutazione delle singole scuole dovrebbe, invece, rappresentare la fisiologia di un sistema dove gli istituti godono di crescenti gradi di autonomia, della quale sono chiamati regolarmente a dare conto alle famiglie e alle autorità del governo scolastico, ricevendo in cambio informazioni e diagnosi utili a dare vita a processi interni di miglioramento. In questo senso, la valutazione delle scuole dovrebbe essere responsabilità di un corpo di ispettori.