Quel calo di nascite su cui riflettere

Sulla base del bilancio demografico mensile dell’Istat, Tuttoscuola alcuni mesi fa (TuttoscuolaFOCUS N. 518/636, del 02/06/2014) aveva anticipato il notevole decremento delle nascite con possibili conseguenze, tra alcuni anni, sulla tenuta degli assetti del sistema scolastico, a cominciare dalla scuola dell’infanzia e dalla scuola primaria, i settori scolastici che per primi saranno investiti dall’onda di magra.

Ora l’Istat ha confermato effettivamente il pesante calo: nel 2014 le nascite complessive sono scese a 509 mila unità, il minimo storico dall’unità d’Italia (quel minimo è calcolato non in valori assoluti ma in termini percentuali rispetto al resto della popolazione italiana).

Nel comunicato stampa dell’Istat c’è un altro dato che fa riflettere: il calo delle nascite di figli di genitori con cittadinanza non italiana.

Da quasi vent’anni, in modo continuativo, le nascite di bambini stranieri sono servite a rinforzare i livelli demografici dei nati italiani, concorrendo in modo determinante a innalzare il numero complessivo delle nascite. Questo è avvenuto fino al 2008, quando il numero dei nati ha toccato la punta massima con circa 580 mila nascite.

Poi è cominciato il decremento generale che ha subito un’accelerazione negli ultimi tre anni.

I nati stranieri hanno tuttavia compensato in parte la flessione, ma, come ha detto l’Istat, anche la natalità degli stranieri l’anno scorso, per la prima volta, ha subito una battuta d’arresto con inversione di tendenza.

Insieme ai nati stranieri in Italia (di seconda generazione) in tutti questi anni vi è stato anche l’apporto di stranieri immigrati nati all’estero. La crisi economica potrebbe ora frenare questo apporto esterno (già in calo da alcuni anni).

Calo dei nati italiani, calo dei nati stranieri. E… successivo calo della popolazione scolastica, con ciò che ne consegue in termini di organizzazione del servizio. Dopo la Buona Scuola occorrerà forse ritarare il sistema.