Quel ‘blocco storico’ che boicotterebbe la riforma

Se Letizia Moratti terrà fede all’impegno preso con le Regioni, in sede di Conferenza unificata, di rinviare al 2007-2008 l’attuazione della riforma del secondo ciclo, compresa la sua sperimentazione, vorrà dire che a vincere sarà stato ancora una volta “il blocco storico conservatore costituito da sindacati, amministrazione, sinistra sedicente riformista e forze interne alla maggioranza“, quello stesso blocco storico che già si era reso responsabile, sia pure in un contesto politico diverso, di aver fatto fallire la riforma Berlinguer, e il cui obiettivo di fondo è quello di non cambiare nulla.

Chi lo dice? La voce, indubbiamente un po’ fuori del duplice coro dei difensori e dei detrattori di Letizia Moratti, appartiene a Giovanni Cominelli, esponente, fino a qualche tempo fa, dell’ala riformista del centro-sinistra (area DS), collaboratore del quotidiano “il Riformista“, che però questa volta ha esposto le sue tesi su un altro giornale, “il Foglio“, simmetricamente dislocato nell’ala riformista del centro-destra (area Forza Italia).

Il fatto è che da tempo Cominelli collabora con la sottosegretaria Aprea, la quale, a quanto risulta a “Tuttoscuola“, non ha per nulla apprezzato la decisione di Letizia Moratti di accogliere la richiesta delle Regioni di rinviare riforma e sperimentazione al 2007-2008. Così Cominelli sembra farsi interprete di quegli ambienti di “Forza Italia” che, anche in vista delle elezioni, ne rilanciano la vocazione riformatrice in polemica, interna ed esterna, con il “blocco storico conservatore”. E chiede alla Moratti di non cedere, almeno per quanto riguarda la sperimentazione dal 2006-2007.