Quei supplenti giovani con cospicui punteggi di servizio

Le segnalazioni di Tuttoscuola sui costi per la ricerca dei supplenti e su talune incongruità delle procedure di conferimento delle supplenze (oggetto di valutazione e modifica in sede contrattuale) che rallentano notevolmente le operazioni con negativi effetti sul servizio scolastico e sui costi per le scuole, hanno messo in evidenza alcune altre stranezze segnalate dai lettori.

Come quella, ad esempio, della presenza nelle graduatorie di istituto di molte insegnanti che vengono da centinaia o migliaia di chilometri di distanza e che, qualora accettino la proposta di supplenza, non sono quasi mai in grado di assumere servizio nei tempi urgenti richiesti, costringendo gli insegnanti della scuola a supplirli alla meglio in attesa del loro arrivo e sottoponendo gli alunni ad un temporaneo disservizio con effetti sulla continuità didattica.

Ma la cosa che da un po’ di tempo desta perplessità soprattutto nelle scuole settentrionali è la collocazione in graduatoria di istituto di insegnanti molto giovani, quasi sempre del Sud, che occupano i primi posti ed ottengono facilmente le supplenze.
Alcuni anni fa provenivano dalle regioni meridionali soprattutto insegnanti di sostegno che, grazie al titolo di specializzazione e al punteggio di servizio, ottenevano facilmente il posto a danno degli insegnanti locali.

Ora il fenomeno riguarda le graduatorie normali, soprattutto di scuola elementare, e qui, ancora una volta, le giovani insegnanti meridionali sopravanzano spesso le colleghe locali grazie ai cospicui punteggi di servizio. Punteggi di servizio conseguiti dove? E in così poco tempo, data la giovane età?

Noi ci limitiamo a registrare la segnalazione e il dubbio che le accompagna, memori di numerosi episodi di false autocertificazioni e compiacenti inserimenti di punteggi in sede di aggiornamento telematico delle graduatorie per supplenze operati da alcuni amici operatori in postazione.