Quei ‘partigiani della scuola pubblica’ che sparano sulle RSU

L’associazione che si definisce “Partigiani della scuola pubblica” (Psp), particolarmente attiva a Bologna, dove promosse nel settembre 2015 una rumorosa contestazione al ministro Giannini, impedendole di parlare (e guadagnandosi dal ministro l’epiteto di “squadristi”), torna alla carica con un’iniziativa volta a delegittimare le RSU e i sindacati confederali della scuola, accusati di “non essere disponibili ad una mobilitazione importante” dei docenti contro i “gravi atti di autorità unilaterale del governo nell’emanare 8 deleghe dall’oggi al domani” e “un nuovo Testo Unico della Scuola con la modifica dello Status giuridico dei docenti”.

Si tratta di un sondaggio online sulla rappresentatività delle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie), intitolato “Valuta la tua Rsu”: un questionario di cinque pagine che secondo Psp “può fornire un dato utile sia nella circolazione delle informazioni nelle scuole, sia sul fenomeno di cooptazione delle Rsu nel sistema di governance imposto attraverso la legge 107/2015, che ha trasformato spesso queste figure in cani da mandria usati dai Dirigenti Scolastici per mantenere i docenti nei ranghi dei carichi non retribuiti imposti con riforma.

La definizione di “cani da mandria” riferita alle Rsu ha suscitato l’indignazione dei sindacati confederali, in particolare della Uil scuola, che in una nota diffusa alle agenzie parla di “inaccettabile condizionamento alla libertà dei sindacati e dei lavoratori” e protesta contro “metodi che ci riportano alla mente tempi bui di cui la scuola non ha certo bisogno”.

L’obiettivo di Psp è in realtà quello di sostenere lo sciopero proclamato dai sindacati di base per il 17 marzo 2017: USB PI Scuola, Cobas e Unicobas lo hanno già notificato alla Funzione Pubblica, che ne ha dato notizia sul suo sito.