Quando le scuole fanno cassa a danno delle famiglie. In Gran Bretagna

Sconcerto tra le famiglie di bambini e ragazzi che frequentano le scuole britanniche per disinvolte iniziative promozionali finalizzate a rimpinguare le casse scolastiche.

Sembra che molte istituzioni scolastiche, in cerca di nuove fonti di finanziamento, accettino di far da tramite per organizzazioni che propongono alle famiglie l’acquisto di vari beni e servizi, in qualche modo di contenuto scolastico.

Spesso le proposte sono contenute in lettere portate a casa dagli alunni e redatte su carta intestata della scuola, con la firma di dirigenti ed insegnanti responsabili.

L’aspetto di ufficialità risulta ingannevole per diversi genitori che, fidandosi della scuola come presentatrice delle ditte, poi sottoscrive impegni che alla lunga si rilevano veri contratti-capestro con rilevanti oneri di pagamento.

Sono stati così venduti, ad esempio, dvd per corsi di recupero in lingua e matematica del costo finale di alcune migliaia di sterline.

Le scuole sono state avvertite di non usare la loro carta intestata per simili comunicazioni per non trarre in inganno le famiglie e tradire la fiducia che esse ripongono nelle istituzioni scolastiche che accolgono i loro figli.

Un portavoce del dipartimento inglese per l’istruzione ha detto che i dirigenti debbono usare il buon senso e la loro capacità di giudizio professionale nel prendere contatti con organizzazioni estranee alla scuola. La posizione di autorità in cui la scuola si trova, pubblicizzando servizi e prodotti, può esporre infatti le famiglie ad indebite pressioni.

Le associazioni dei dirigenti suggeriscono alle scuole di essere sempre più attente a come utilizzano i fondi in bilancio, evitando situazioni poco chiare che finiscono per rovinare il loro buon nome.