Quadro europeo delle qualifiche: un riferimento per la ridefinizione dei curricoli
Il Parlamento Europeo e il Consiglio, lo scorso 23 aprile, hanno formalmente ratificato la raccomandazione sul Quadro Europeo delle Qualifiche (QEQ). Gli Stati membri possono ora adottare, su base volontaria, questo sistema volto a promuovere l’apprendimento permanente e la mobilità, agevolando la comprensione e il raffronto delle qualifiche delle persone in tutta Europa.
Entro il 2010 i paesi membri dell’UE dovranno realizzare una correlazione dei sistemi di qualifiche dei vari paesi con il QEQ. E, a partire dal 2012, tutte le nuove qualifiche dovrebbero recare un riferimento esplicito al QEQ in modo che si possano identificare le conoscenze, abilità e competenze di ciascun aspirante ad una occupazione.
In Italia già il documento tecnico, integrativo del Decreto n. 139 del 2007 sull’obbligo scolastico, aveva precipitosamente fatte proprie alcune proposte della Raccomandazione, che però non erano state recepite dalle nuove indicazioni per il curricolo del ministro Fioroni, contribuendo così a rinvigorire un ginepraio normativo che non giova certamente all’attività dei docenti.
La Commissione e gli Stati membri stanno già lavorando assieme per mettere a punto gli aspetti pratici della fase di attuazione del QEQ e un gruppo consultivo, costituito da rappresentanti dei governi e delle parti sociali (datori di lavoro e sindacati), coordinerà il processo necessario per rapportare i sistemi nazionali al QEQ. E’ auspicabile che chi occuperà le stanze di viale Trastevere, nel mettere ordine in questa delicata materia, di fondamentale importanza per la scuola italiana, tenga conto degli esiti di tale lavoro.
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