Pulizie, scuola, M5S e la coperta corta…

I ministri del Lavoro Giuliano Poletti e dell’Istruzione Stefania Giannini si sono dichiarati “molto soddisfatti”, di certo l’ultimo – in ordine di tempo – Consiglio dei Ministri ha scritto la parola fine sull’annosa vicenda dei lavoratori ex Lsu e dei cosiddetti “appalti storici” impiegati nei servizi di pulizia in oltre 4.000 scuole di tutta Italia.  E la svolta si chiama Piano straordinario biennale di riqualificazione del personale.

Tutto ha origine dal processo di razionalizzazione della spesa pubblica, che ha determinato nel tempo una riduzione dello stanziamento per servizi di pulizia nelle scuole di circa 250 milioni l’anno. Un taglio che ha avuto conseguenze su occupazione e reddito del personale attualmente in servizio presso le ditte di pulizia, con un esubero stimato in circa 11.000 lavoratori (su una platea di 24.000 lavoratori coinvolti).

Il Piano biennale – al centro di un Accordo con le parti sociali perfezionato pochi giorni fa – individua un percorso di riconversione del personale interessato per attuare piccoli interventi di manutenzione ordinaria nelle scuole. E la norma approvata adesso dal governo consente di attuare questo Piano anche nelle Regioni (Campania e Sicilia) dove al momento manca un aggiudicatario (poiché non è attiva la convenzione Consip).

In particolare, l’intesa trovata con i sindacati prevede che il personale in questione continuerà a svolgere i servizi di pulizia, ma anche appunto piccoli lavori di manutenzione per garantire la sicurezza degli edifici. Il ministero ha garantito la disponibilità di risorse significative, 450 milioni di euro fino al 30 marzo 2016 (150 milioni per l’anno 2014 e 300 milioni per l’anno 2015). Al tempo stesso verrà avviato un programma di sostegno al reddito facendo ricorso ai fondi degli ammortizzatori sociali in deroga e verrà favorito l’esodo volontario di circa 700 lavoratori che già posseggono i requisiti per andare in pensione a breve.

Pertanto. come si può notare facilmente, due sono le direttrici che hanno permesso di sbloccare la situazione: gli esuberi si occuperanno della manutenzione delle scuole e i lavori saranno appaltati.

Dunque, tutto bene ciò che finisce bene? Secondo i Cobas e il Movimento 5 Stelle non proprio. I grillini hanno presentato una pdl basata “sullo stop al sistema delle esternalizzazioni delle pulizie, sull’inserimento degli Lsu precari nella graduatoria di tale personale e sull’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori Ata”. Simile la ricetta anche dei sindacati di base.

Ma quando uno ha una coperta corta, si sa che deve scegliere: o copre i piedi, però rimane con gran parte del corpo scoperto, o copre la restante parte rimanendo con i piedi scoperti. Per le coperture economiche non è più tempo di vacche grasse. Purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista.