Privatisti alla maturità/1. Lontano da casa costa ma è vincente   

Il ministero dell’Istruzione, nel fornire le annuali disposizioni (nota prot. 28118 del 12.11.2021) per l’iscrizione di candidati interni ed esterni all’esame di maturità, ha previsto per la prima volta nei confronti di questi ultimi l’abbandono della documentazione cartacea per lasciar posto esclusivamente alle domande on line. Non si tratta soltanto, come potrebbe sembrare, di un passo tecnologicamente avanzato. La registrazione dei candidati esterni alla maturità 2022 (i cosiddetti privatisti) consente la massima trasparenza e anche il controllo da parte dell’Amministrazione scolastica nei confronti di un mondo (quello dei privatisti) che, insieme a situazioni individuali di candidati che legittimamente cercano un’integrazione del proprio percorso scolastico interrotto da cause oggettive, presenta anche numerose zone d’ombra nelle quali si nascondono attività di dubbia liceità da parte di diversi istituti privati.

Questo mondo dei privatisti della scuola secondaria di II grado è formato sia da questi candidati esterni che si presentano all’esame obbligatoriamente nella regione di residenza, sia da altri candidati che da studenti esterni del 4° anno iscritti in qualche istituto compiacente, lontano anche mille chilometri da casa, diventano con un facile esame di idoneità candidati interni per l’esame di maturità.

Essere candidato interno in un istituto privato paritario ha indubbi vantaggi, a cominciare dal fatto che all’esame ci sono commissari interni (l’anno scorso a causa dell’emergenza pandemica erano tutti commissari dello stesso istituto – OM 18.04.2020) e che all’esame di idoneità per il passaggio dal 4° al 5° anno i professori in molti casi largheggiano nell’attribuzione dei crediti scolastici (dote preziosa da portare all’esame).

Questa scelta che garantisce pressoché in modo assoluto la conquista del diploma ha dei costi notevoli (anche se di difficile quantificazione) a cominciare dalle spese da sostenere per la frequenza (quando c’è…) delle lezioni lontani da casa per tanti mesi.

Ma nel mondo dei privatisti prevale questa scelta di istituti paritari lontani dove sostengono l’esame da candidati interni rispetto all’alea di essere assegnati d’ufficio a istituti statali come candidati esterni.

Nel primo caso, secondo i dati ufficiali registrati dal ministero per l’esame di maturità 2019, i primi (candidati interni in istituti paritari) sono stati 19.620; nel secondo caso (candidati esterni) sono stati 17.656, cioè duemila in meno.

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