Precariato, Valditara: ‘Per noi la questione è una priorità assoluta. Non è vero che attualmente i precari sono 250mila’. VIDEO
“C’è una questione endemica nella scuola italiana, è la questione del precariato”. Lo ha dichiarato il ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, in un video diffuso dal ministero con lo scopo di fare chiarezza sul tema.
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La lotta al precariato
Valditara ha voluto chiarire alcuni dati spesso oggetto di disinformazione. “Non è vero che attualmente ci sono 250.000 precari nella scuola italiana“, ha affermato, contestando le cifre riportate in vari articoli. Il numero corretto di insegnanti precari è di circa 165.000, cifra che scenderà a 155.000 entro dicembre, grazie alle nuove assunzioni derivanti dai concorsi in chiusura. Il Ministro ha inoltre aggiunto che rispetto agli anni precedenti, questa rappresenta una “prima significativa diminuzione”.
Un altro punto importante sollevato è stato il tema degli idonei del concorso del 2020. “Quest’anno avremmo assunto, non solo tutti i vincitori di questi concorsi, ma avremmo anche iniziato ad assumere gli idonei”, ha confermato il ministro, aggiungendo che ad oggi sono circa 6.000 gli idonei dei concorsi che verranno assunti.
Il ruolo dell’Unione Europea e il PNRR
Riguardo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Valditara ha spiegato come il vincolo stabilito dal precedente governo con la Commissione Europea prevedesse l’assunzione di 70.000 docenti entro il 2024. Tuttavia, il Ministro ha considerato irrealistica questa scadenza e ha negoziato una maggiore flessibilità con la Commissione, ottenendo un’estensione su tre anni, con assunzioni distribuite tra il 2024 e il 2026. “Abbiamo trattato con la Commissione Europea perché ritenevamo che fosse troppo rigido questo vincolo”, ha precisato, spiegando che senza questa flessibilità non sarebbero stati possibili molti degli attuali interventi.
La questione dei titoli esteri
Valditara ha poi affrontato il tema dei titoli esteri, ricordando che l’Italia ha l’obbligo di riconoscere le abilitazioni ottenute in altri Paesi dell’Unione Europea. “Abbiamo il dovere di assumere coloro che si sono abilitati in Spagna, in Romania e in Bulgaria“, ha dichiarato, pur precisando che il Ministero dell’Istruzione non è responsabile della verifica dell’idoneità di questi titoli. Questa incombenza spetta invece al Ministero dell’Università e della Ricerca, che ha già escluso circa il 10% delle richieste di omologazione perché provenienti da enti non riconosciuti.
Specializzazione degli insegnanti di sostegno
Un altro tema centrale del discorso è stato quello della formazione degli insegnanti di sostegno. Valditara ha ammesso che “le università non sono state in grado di specializzare un numero adeguato al bisogno di insegnanti di sostegno”, e per questo il Ministero ha deciso di affiancare ai percorsi universitari quelli sviluppati presso Indire, il centro di formazione degli insegnanti. L’obiettivo è quello di specializzare entro il 2025 ben 85.000 docenti precari con almeno tre anni di esperienza nel sostegno.
Questo piano di specializzazione è essenziale per poter trasformare i posti di “organico di fatto” in “organico di diritto“, garantendo quindi stabilità agli insegnanti e continuità didattica agli studenti. “Dal prossimo anno scolastico le famiglie potranno scegliere la continuità sul sostegno”, ha sottolineato il Ministro, evidenziando come questo cambiamento migliorerà la qualità dell’insegnamento per gli studenti con disabilità.
Ribadita l’importanza di un dialogo costruttivo con la Commissione Europea e con i sindacati per portare avanti le riforme necessarie. “Abbiamo messo in cantiere una serie di riforme significative“, ha affermato il ministro, lasciando intendere che il cammino per risolvere definitivamente la questione del precariato è lungo, ma con un approccio trasparente e pragmatico, si possono ottenere risultati concreti per migliorare il sistema scolastico italiano.
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